Trapianti di rene a catena: tripla donazione tra Padova, Barcellona e Bilbao

Centri nazionali trapianti di Italia e Spagna hanno realizzato una catena di donazioni e trapianti da vivente: una maratona lunga 18 ore e 2.713 chilometri

di Eleonora Perego
consegna organo a Linate
Cronache

Tripla donazione di rene internazionale: una catena salvavita da Padova a Barcellona a Bilbao

Diciotto ore e 2.713 chilometri percorsi: è il bilancio numerico di una tripla donazione e trapianto di rene da vivente internazionale. Iniziativa mai realizzata prima, che ha visto coinvolte tre città, Padova, Barcellona e Bilbao. Il 20 giugno scorso il Centro nazionale trapianti per l'Italia e l'Organizacion nacional de trasplantes per la Spagna hanno coordinato nell'arco di 18 ore l'esecuzione di tre prelievi e tre trapianti negli ospedali di queste città, incrociando tre coppie di donatori e riceventi tra di loro incompatibili dal punto di vista immunologico. Si tratta del quarto scambio "cross over" di reni tra Italia e Spagna ma in tutti i casi precedenti erano state coinvolte solo due coppie alla volta, una per ciascun Paese.

È partita dall'Italia la catena di interventi. Alle 8.30 del 20 giugno, all'Azienda ospedaliero-universitaria di Padova è iniziato il primo prelievo di rene su una donatrice volontaria di 56 anni, moglie di un paziente 61enne di difficilissima trapiantabilità, bisognoso di un nuovo rene per la terza volta. Il rene è arrivato all'aeroporto di Barcellona alle 14.30. Nello scalo catalano è stato effettuato il primo scambio: l'organo della donatrice italiana è stato preso in consegna dagli operatori sanitari dell'Hospital Clinic per realizzare il primo trapianto, mentre a bordo del velivolo è stato portato un secondo rene, prelevato da una donatrice spagnola. L'aereo è ripartito alla volta di Bilbao, dove è avvenuto lo scambio successivo: il rene della donatrice di Barcellona è stato portato all'Hospital Universitario de Cruces per il secondo trapianto e un terzo rene, prelevato nel nosocomio basco, è stato imbarcato con destinazione Milano. Il trasporto aereo si è concluso a Linate, da dove l'ultimo organo è stato immediatamente trasportato a Padova dalla polizia stradale, per un terzo trapianto.

La tripla donazione incrociata è stata realizzata grazie alla South Alliance for Transplant (Sat), un accordo internazionale che vede coinvolti Italia, Spagna, Francia e Portogallo per individuare programmi comuni di cooperazione con l'obiettivo di dare maggiori possibilità di ricevere un organo soprattutto ai pazienti di difficile trapiantabilità.

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Tripla donazione di rene internazionale. Il direttore del Centro Nazionale Trapianti Cardillo parla con Affari

Affaritaliani.it ha parlato con Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti. "I programmi di collaborazione internazionale sono un fiore all'occhiello per il nostro Paese, perché consentono di ampliare il pool dei donatori e delle coppie, facilitando l’identificazione dei soggetti compatibili - ha commentatno Cardillo - Attualmente nel programma di Crossover sono iscritte circa 60 persone, tra pazienti che aspettano da tanto tempo un trapianto, a soggetti che hanno già affontato un trapiano non andato a buon fine".

L'eccezionalità di quanto accaduto, ha aggiunto il direttore, "è sicuramente legata al numero delle coppie e dei donatori coinvolti, ma si inserisce nello sforzo più ampio che stiamo mettendo in campo per la promozione della donazione di rene da vivente, che nella stragrande maggioranza dei casi può avvenire direttamente tra coppie correlate. In Italia ne facciamo ancora troppo pochi e in lista d'attesa abbiamo ancora oltre 6mila persone. Incentivare questa attività è uno dei modi migliori che abbiamo per poter dare un'opportunità a migliaia di persone costrette a una lunga attesa in dialisi".

Cardillo infine ha ringraziato la macchina organizzativa estremamente complessa che ha permesso la catena internazionale: "un grande plauso e ringraziamento va fatto al lavoro di valutazione clinica prima e di pianificazione organizzativa poi, alla sinergia di tutte le équipe e delle centinaia di operatori coinvolti, incluse le Forze dell'ordine".

 
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