Treviglio, 70enne spara ai vicini. Perrino: "Vietare tutte le armi". VIDEO

L'intervento del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a Ore 14 su Rai Due sui principali fatti di attualità

il direttore Perrino ad ore14
Cronache
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Treviglio, spara ai vicini: ucciso un uomo e ferita gravemente la moglie

“La vita degli uomini non conta più niente”, commenta così il direttore Angelo Maria Perrino la vicenda di Treviglio, dove una donna di 70 anni ha ucciso il vicino di casa a colpi di pistola. “Visto che si arriva a questo punto per una banale lite di condominio, che ora è il teatro di un omicidio, forse, visti i precedenti, l’assassina doveva subire maggiori controlli, anche dagli assistenti sociali. Questa mi sembra una grande omissione”, sottolinea il direttore di Affaritaliani.it.

“E poi rilancio una mia proposta: vietiamo le pistole, anche quelle ad uso sportivo, non servono a nulla. Facciamone a meno, tutti”, aggiunge Perrino. Silvana Erzemberger ha colpito Luigi Casati, 68 anni, e ferito la moglie Monica Leoni, 58 anni, con una calibro 38, posseduta ad uso sportivo.

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In esclusiva a Ore 14, una “paziente” di Pamela Andress ha raccontato la sua esperienza. “Due anni fa mi sono affidata a lei perché vedevo risultati buoni su altre donne, inoltre mi assicurava di aver imparato da dei chirurghi. Per l’intervento ai glutei mi ha chiesto in totale 2mila euro, incluso il servizio taxi. Infatti, sono stata portata a casa di Pamela da un autista di sua conoscenza”.

“Dopo avermi segnato con il pennarello i punti su cui intervenire, Pamela mi ha inserito degli aghi enormi, di quelli usati sui cavalli. Per farmi l’anestesia ha usato la lidocaina. Dopo avermi iniettato il silicone, ha suturato le ferite con lo smalto”, spiega la testimone. “Sono stata malissimo – continua la donna - tre giorni di febbre a 42 e convulsioni. Dai buchi continuavo a perdere molto silicone”

Il direttore Perrino afferma che “ci sono tutti gli estremi per individuare il reato associativo. Le forze dell’ordine dovrebbero dare forte impulso alle indagini e individuare chi lavorava con lei, ma vedo che l’operazione rallenta”.

“Poi – continua Angelo Maria Perrino - dobbiamo spingere sulla scuola. La società in cui viviamo ci obbliga a farci sempre più belli. Si dice che a 18 anni le ragazze chiedano come regalo un intervento di chirurgia estetica. Una tendenza che si diffonde anche verso gli strati più bassi. Il titolo potrebbe essere: “Belli da morire”. Dobbiamo lavorare molto sull’istruzione e educazione”, enfatizza il direttore di Affaritaliani.it.

“Teniamoci i nostri corpi che seppur difettosi sono meglio di corpi gonfiati in maniera orrenda”, conclude Perrino commentando il caso di Samantha Migliore.

 

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