Politica
La conferenza di Fdi, ecco gli ospiti. Così Meloni si candida a Palazzo Chigi
Il programma ufficiale è riservatissimo, ma Affaritaliani.it è riuscito ad avere qualche anticipazione. Ci sarà un ultimatum a Lega e FI
Da Stefano Donnarumma a Matteo Zoppas, da Paolo Del Debbio...
“Italia, energia da liberare. Indipendenza, libertà, crescita. Appunti per un programma conservatore”. Dal titolo della Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, in programma da venerdì 29 aprile a domenica 1° maggio a Milano presso il MiCo (Milano Convention Centre), già si capisce in modo chiaro ed evidente come Giorgia Meloni punti forte sull'economia, sul rilancio dell'Italia dopo più di due anni di pandemia e con la guerra in Ucraina ancora in corso. La leader di Fratelli d'Italia, primo partito in quasi tutti i sondaggi, si candida a Palazzo Chigi, a diventare la prima donna premier del nostro Paese. E per farlo è fondamentale il Nord. Non è affatto un caso la scelta di tenere la Conferenza programmatica nel capoluogo lombardo. Un modo per lanciare direttamente la sfida alla Lega, storicamente il partito più votato, almeno nel Centrodestra, dal Po in su.
L’evento coinvolgerà tutta la classe dirigente del partito a ogni livello di rappresentanza e vedrà la partecipazione di autorevoli testimonial ed esponenti di primo piano a livello nazionale ed internazionale.
Il programma ufficiale è riservatissimo, ma Affaritaliani.it è riuscito ad avere qualche anticipazione. Venerdì alle ore 17 è in programma la relazione introduttiva di Giorgia Meloni, che indicherà i punti cardine attorno ai quali si svilupperanno i lavori della conferenza.
Sabato sarà la giornata chiave, quella dedicata agli ospiti. A partire dalle 10 e 30 e per tutta la giornata saliranno sul palco l'ex ministro dell'Economia dei governi Berlusconi Giulio Tremonti (in passato molto vicino alla Lega di Umberto Bossi ma che non ha mai legato con Matteo Salvini), l'ex magistrato Carlo Nordio, che proprio Meloni candidò qualche mese fa al ruolo di presidente della Repubblica, l'ex presidente del Senato di Forza Italia Marcello Pera, liberale poi allontanatosi da Berlusconi, il sociologo, politologo e accademico Luca Ricolfi, l'ex presidente di Confindustria Veneto Matteo Zoppas, Cesare Pozzi, docente di Economia Applicata all'Università di Foggia e che dal 1992 insegna alla Luiss "Guido Carli" di Roma, dove attualmente è docente di Economa dell'Impresa, Stefano Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale di Terna (vero colpaccio, fondamentale in questa fase di caro energia), Stefano Pontecorvo, diplomatico con una carriera alle spalle iniziata nel 1985, Paolo Del Debbio, popolare volto televisivo di Mediaset (importante dopo le voci di un boicottaggio di FdI sulle reti berlusconiane dei mesi scorsi), l'ex parlamentare ed ex magistrato Alfredo Mantovano e, non poteva certo mancare, Guido Crosetto, che ufficialmente non è più in Fratelli d'Italia ma ha fondato il partito con Meloni all'epoca della scissione dal Pdl ed è considerato uno dei maggiori esperti sia di economia che di geopolitica.
Domenica in tarda mattinata ci sarà la relazione conclusiva della presidente di Fratelli d’Italia. L'intervento di Meloni sarà preceduto da un concerto che darà voce ai cittadini senza diritti e senza forme di garanzia. Un segnale inequivocabile di attenzione da parte di Fratelli d'Italia per i poveri, gli ultimi e un chiaro posizione di dialogo diretto con il popolo.
In quell'occasione, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it e come ha anticipato ieri sul nostro giornale il capogruppo alla Camera di FdI Francesco Lollobrigida, Meloni lancerà una sorta di ultimatum a Matteo Salvini e a Silvio Berlusconi (assenti a Milano dove invece sono stati invitati i capigruppo degli altri partiti del Centrodestra): senza un chiaro impegno a lavorare concretamente per vincere le prossime elezioni e per l'unità del Centrodestra, Fratelli d'Italia andrà da sola alle prossime elezioni, a prescindere dalla legge elettorale. Non certo una minaccia, spiegano da FdI, ma un modo per togliere ogni dubbio, soprattutto tra gli elettori, dopo il governo tutti dentro (pure Speranza e Lamorgese) voluto da Mattarella e guidato da Draghi e la rielezione del presidente della Repubblica che ha prodotto la lacerazione che conosciamo. Primo step, primo banco di prova, le Amministrative del 12 giugno (non solo Palermo e Verona) e le Regionali in Sicilia del prossimo autunno.
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