Vaticano, il cardinale Parolin vince il premio consolazione e vola in Angola

Il Segretario di Stato è da mesi "vacante", perchè il potente capo della Cei gli ha "soffiato" il posto grazie a Papa Francesco

Di Giuseppe Vatinno
Cardinale Parolin in Africa
Cronache

Parolin vince un premio di consolazione e vola in Angola. Il cardinale esautorato del tutto dopo l'asse Vaticano-Governo

Come è noto il Segretario di Stato Pietro Parolin è da mesi “vacante” nel senso che il potente capo della Cei (Comitato episcopale italiano), Matteo Zuppi gli ha sostanzialmente buggerato il posto grazie a Papa Francesco. In effetti è da inizio anno che Zuppi si è preso il ruolo che aspetta formalmente a Parolin e sta conducendo lui la politica estera del Vaticano, soprattutto per quanto riguarda la gestione della guerra tra Ucraina e Russia.

Quando si dice Zuppi si dice Comunità di Sant’Egidio che ha sede in Piazza di Santa Maria in Trastevere ed è stata fondata da Andrea Riccardi, già ministro nel governo di Mario Monti. In pratica Sant’Egidio è la “Wagner” di Papa Francesco e viene utilizzata selettivamente in un tutti i “teatri diplomatici” sensibili per la Santa Sede e Zuppi è il capo dei “pretoriani” di Papa Bergoglio. Zuppi è stato a Kiev, Mosca, Washington –dove ha addirittura incontrato il Presidente Usa Joe Biden- ed ora si accinge ad andare a Pechino da Xi Jinping, dove peraltro c’è da trattare un tema assai delicato e cioè quello della nomina dei vescovi cinesi.

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Il cardinal Zuppi è l’arcivescovo di Bologna e si fa sempre più insistentemente il suo nome per il futuro conclave dove dopo Papa Albino Luciani potrebbe finalmente essere rieletto un italiano. Il Presidente della Cei è un progressista, amico peraltro intimo di Monsignor Vincenzo Paglia, arcivescovo e “consigliere spirituale” di Sant’Egidio, con uffici apostolici proprio sulla piazza trasteverina. Paglia è stato ed è tuttora il punto di collegamento con la sinistra italiana. Nel 2006 vicino a Prodi e Bertinotti è sempre stato un progressista, dando luogo anche a polemiche con i conservatori.

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Sempre ad inizio anno Papa Francesco, dopo aver rivoluzionato l’organigramma della diocesi di Roma, la più importante del mondo, ha stretto un inaspettato patto d’acciaio con Giorgia Meloni. Il Vicariato romano è stato messo “sotto tutela” e il Vicario del Papa, il cardinal Angelo De Donatis è guardato a vista, mentre il Papa vuole occuparsi direttamente anche di Roma.

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L’appoggio del Vaticano alla battaglia sul contenimento dei migranti in cambio di una bella quota del PNRR nel sociale, in ispecie la Caritas. Infatti il cardinal Zuppi non perde occasione di ricordare i suoi impegni al governo.

In ogni caso la macchina vaticana si è messa in movimento e sarà difficile che Parolin torni in auge. Infatti all’alto prelato sono stati riservati compiti minori, di piccola amministrazione di diocesi sconosciute o quasi, mentre le cose importanti sono gestite direttamente dal Presidente della Cei. Ed ecco che qualche giorno fa Parolin è stato spedito in Africa, a mo’ di vacanza, in Angola, dove ieri ha ordinato vescovo monsignor Germano Penemote, nominato a giugno dal Papa suo rappresentante in Pakistan. E così Parolin ha “vinto” questo piccolo premio di consolazione, se così lo possiamo chiamare, anche se in Africa c’è stato moltissime volte. “Sono molto contento di essere qui, è la prima volta che vengo”, ha detto il porporato.

Oggi invece Parolin sta tornando all’arcidiocesi di Luanda per pregare con la Comunità di San Paolo.

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