Venezia, visto negato ai collaboratori africani di Lesley Lokko: caso politico
Per l'ambasciata italiana in Ghana sono "giovani non essenziali all'Europa". La nota scrittrice e architetto denuncerà l'esclusione in conferenza stampa
Venezia, i visti negati a tre uomini africani. Ecco cosa è successo
Sta facendo il giro del mondo la clamorosa esclusione di tre collaboratori di Lesley Lokko alla Biennale di Venezia. La scrittrice e architetto di fama internazionale e curatrice della mostra, - si legge su Repubblica - ha chiesto di far arrivare dall'Africa tre suoi collaboratori per l'evento. Ma l'ambasciatrice italiana in Ghana Daniela d’Orlandi li ha definiti "giovani non essenziali all'Europa", respingendo i loro visti. La mostra, ulteriore beffa, doveva proprio lanciare il messaggio di un ponte tra Europa e Africa. i tre uomini, secondo l'ambasciata, non avevano i requisiti per entrare nell’area Schengen, la norma "impone una valutazione non sullo scopo del viaggio o sull’affidabilità degli invitati, ma sul possesso dei requisiti previsti da ciascun richiedente".
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La notizia ora - prosegue Repubblica - sta rimbalzando a livello internazionale. Era stata la stessa Lesley Lokko a dire che l'ambasciatrice l’aveva "accusata di cercare di portare in Europa "giovani non essenziali". Poi ha precisato che lo staff della Biennale "ha fatto tutto il possibile per aiutare, ma senza successo. Il Presidente Cicutto e il Direttore Generale Andrea del Mercato sono stati magnifici e instancabili. Nemmeno loro possono influenzare un ambizioso diplomatico di carriera che cerca di farsi notare da un governo di destra".