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La nuova Rai parte con un autogol, Ore 14 soppresso: perché è una cantonata
Il conduttore Milo Infante sarebbe candidato a una co-conduzione su Rai 1 con la Capua
Rai, ecco perché la soppressione di Ore 14 è una cantonata
Lo scoop di Affaritaliani ieri annunciava che il conduttore del programma di Rai2 Ore 14, Milo Infante, viene “promosso” alla co-conduzione del pomeriggio di Rai 1 insieme con Roberta Capua. Già, ma che fine fa Ore 14, la trasmissione creatura di Milo Infante? Secondo lo scoop di Affaritaliani Ore 14 viene chiusa.
Essendo io stato ospite in quel programma diverse volte appassionandomi e portando il mio contributo all’analisi dei casi di cronaca trattati in diretta da Milo e con gli inviati sui luoghi di fatti e misfatti di nera, trovo l’idea della Rai un grave errore. E spiego perché con una serie di numeri e qualche considerazione.
Per rendersi conto di quanto sia sbagliato chiudere Ore 14 basta fare un tuffo nel passato, prendendo un giorno a caso del 2020: il 18 novembre il programma, in onda da qualche settimana, durava 50 minuti e superava a stento il 2% con 375mila telespettatori. Su Rai 1 la diretta concorrente Serena Bortone, partendo dal 22,5 del Tg1, otteneva il 12,5% con 1 milione e 863 mila telespettatori.
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Già l’anno successivo, mentre le costosissime corazzate dell’informazione di prima e seconda serata naufragavano miseramente, Ore 14 riusciva a superare l’obiettivo di Rete fissato al 4% ottenendo un insperato 4,53% di media con 600 mila telespettatori.
Ma il vero miracolo Ore 14 l’ha ottenuto quest’anno: a dispetto delle continue interruzioni dovute a Question Time ed eventi sportivi (a proposito, qualcuno riesce a spiegare il significato dei canali Rai dedicati allo sport?) e soprattutto dell’inserimento all’interno del programma di ben due blocchi pubblicitari per un totale di più di 6 minuti (oltre ai canonici 4 minuti e passa in testa), il programma ha letteralmente preso il volo, con puntate all’8% di share, picchi di oltre un milione di telespettatori e un ascolto medio da gennaio a maggio del 6,1% con 720mila telespettatori.
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A distanza di due anni, quindi, prendiamo in esame una puntata, quella del 26 aprile 2023: su Rai 1 Serena Bortone partendo dal 20% delle rubriche del Tg conquista il 13,5% con 1 milione 550mila telespettatori nella prima parte e il 15% con 1 milione e 512mila nella seconda. Ore 14, partendo dal 7% delle rubriche del Tg2 supera l’8% con 882mila telespettatori. Come dire che in due anni ha quadruplicato lo share.
Qualcuno potrebbe chiedersi a che prezzo è stato raggiunto questo risultato: ebbene, i dati sia pur non ufficiali, parlano di un costo a puntata del 40% inferiori a quelli dei competitor e di un interesse della pubblicità che si evince dal “carico” dei blocchi nel programma: nessuno nel 2020, uno nel 2021, tre nel 2022 (uno in partenza, uno alle 14.30 e l’ultimo alle 15.00, per un totale come detto di dieci minuti su 70 di programma. Tariffario Rai alla mano bastano due spot da 30 secondi per riparare il costo dell’intera puntata. Tutto il resto finisce nelle tasche di mamma Rai.
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Una rivoluzione, quella ipotizzata in queste ore, che non piace neppure ai piani alti di viale Mazzini, dove qualcuno ha già calcolato una perdita (soprattutto nella fase di partenza del nuovo programma) di almeno 2 punti per Rai 1 e addirittura 3 per Rai 2, che in assenza di Ore 14 difficilmente supererebbe il 3%. E per gli stessi motivi non può certo piacere a Pierluigi Diaco che, anche grazie al lavoro della squadra di Infante e al suo traino, ha ottenuto un ottimo risultato in una rete prima completamente spenta.
Riuscirà quindi il nuovo direttore del day time Angelo Mellone a scippare la fascia 14-15.30 al suo collega Paolo Corsini piazzandoci l’ennesimo factual, genere ormai da anni in disuso persino sulle reti satellitari?
E ancora, possibile mai che Infante accetti di fare sostanzialmente un passo indietro tornando a co-condurre un programma, forse addirittura molto lontano dalle sue corde, con un gruppo autorale a lui sconosciuto abbandonando Ore 14 che la prossima stagione potrebbe riservare, complice anche la debolezza di Rai 1, grandi sorprese?
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