Visibilia, Santanchè nuovi guai: un secondo dipendente in Cig a sua insaputa

La procura contesta le garanzie della ministra per evitare il fallimento. "Dolosa manipolazione del bilancio" anche dopo la morte di Luca Ruffino. Le indagini

Di Redazione Cronache
Daniela Santanché e Dimitri Kunz D'Asburgo Lorena
Cronache

Visibilia, i soci: "Qui comanda ancora Santanchè". La doppia indagine sui conti e sul suicidio di Luca Ruffino

La Procura di Milano continua ad indagare sul suicidio di Luca Ruffino, il presidente di Visibilia che si è tolto la vita dopo aver acquistato un enorme quantità di azioni societarie, una morte misteriosa a cui i pm cercano di dare un senso per capire se ci sia un collegamento tra il gesto estremo e i suoi affari con il gruppo fondato dalla ministra Santanchè e poi finito al centro di un'inchiesta giudiziaria. I soci - si legge su Repubblica - sostengono che l’azienda sia ancora in mano alla ministra e che anche dopo la morte di Luca Ruffino prosegua la "dolosa manipolazione del bilancio". Per questo chiedono che sia nominato un amministratore giudiziario per la società editrice. E intanto spunta un altro dipendente in cassa integrazione a sua insaputa.

Mentre l’Inps smentisce l’esponente del governo Meloni su Federica Bottiglione, la prima a denunciare la Cig "involontaria": la sua posizione non è mai stata regolarizzata. A differenza di quello che aveva detto Santanchè in Parlamento. Intanto rischia anche il compagno Dimitri Kunz: secondo alcune conversazioni con i dipendenti sapeva della truffa. La Procura chiede quindi l’azione di responsabilità anche nei confronti degli attuali amministratori. E contesta le garanzie date da Santanchè per ripagare i debiti di 1,6 milioni di euro.

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Nel procedimento civile aperto dopo la denuncia dei piccoli azionisti - prosegue Repubblica - i pm hanno consegnato nuovi atti. Secondo i magistrati all’interno di Visibilia "permangono le gravi irregolarità nella gestione da parte degli amministratori". Sotto la lente della procura in particolare c’è la relazione semestrale del 2023 e il bilancio 2022. Che non tiene conto della necessità di svalutazione integrale per 3,8 milioni di euro. La procura contesta anche le garanzie di Santanchè: "Non risultano essere state chieste dal gruppo garanzie reali né tantomeno fideiussorie". Poi c’è la cassa integrazione Covid a complicare ulteriormente il quadro.

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