Finint lancia il fondo Infra Sgr. Al via la raccolta fondi: target 1 mld

A vestire i panni di Ceo della sgr ci sarà Monica Scarpa, attuale ad di Gruppo Save, società che gestisce l’aeroporto di Venezia

di Redazione Economia
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Finint lancia il fondo per investire nelle infrastrutture di mobilità italiane ed europee

Finint lancia un fondo infrastrutturale con l’obiettivo di raccogliere un miliardo di euro per investimenti in infrastrutture di mobilità e non solo, in Italia e in Europa. Con l’autorizzazione di Bankitalia, il gruppo Finint si avvale di Goldman Sachs come advisor. È ancora in via di selezione invece il ruolo dell’Anchor investor che potrà salire fino al 49% del primo investimento atteso che sarebbe Save, la società a capo del polo degli aeroporti del Nordest e che tiene gli scali di Venezia e Treviso, del 48,3% del Brussels Charleroi Airport ed è azionista di riferimento nel Catullo di Verona e lo scalo Montichiari di Brescia.

L’intenzione del fondo, come riporta Nordesteconomia, sarebbe quello di rilevare le quote degli attuali azionisti di Save tra cui oltre al gruppo guidato da Enrico Marchi ci sono anche i Fondi Infravia e DWS (di Deutsche Asset Management). Questi ultimi controllano complessivamente l’88% del gruppo Save. Mentre Finint detiene il 12% restante.

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Con che tempi e in quale parte è questione che non è ancora definita. I due soggetti finanziari sono liberi dal periodo di lock up, scaduto a luglio 2021 ed ora che i numeri sono tornati a livelli pre-pandemici potrebbero decidere di smobilizzare parte o tutto l’investimento.

Quando Save venne delistata con un’Opa da 1,16 miliardi, Finanziaria Internazionale - a quel punto del solo Enrico Marchi - e i fondi Infravia e Dws stabilirono un accordo, sigillato da un patto parasociale, per cui la governance doveva restare espressione della società del banchiere di Conegliano, mentre i partner finanziari, pur detenendo la maggioranza, avrebbero fatto esattamente quello, gli investitori. I tre soci misero nella società veicolo di cui Finanziaria Internazionale detiene il 12% e che a sua volta controlla il 100% di Save circa 700 milioni di euro.

La valorizzazione di quell’88% di competenza dei soci finanziari senza debito potrebbe quindi aggirarsi attorno ai 600 milioni di euro più o meno. Ma Save non sarebbe l’unico investimento, il fondo ha profilo internazionale e avrebbe in pipeline altri investimenti, tra cui per l’appunto l’interesse per scali internazionali o per operazioni infrastrutturali dedicate al tema delle energie alternative. Entrambi settori con prospettive di rendimento molto interessanti. In questo senso trova piena luce la chiamata alla presidenza della nuova Sgr di un manager di caratura internazionale e di provata esperienza in molte delle maggiori imprese italiane, da Eni a Telecom, come Franco Bernabé.

A vestire i panni di Ceo della sgr ci sarà Monica Scarpa, attuale ad di Gruppo Save, società che gestisce l’aeroporto di Venezia: la manager con tutto il suo staff all’interno dell’universo della gestione delle infrastrutture aeroportuali ha dato prova di sé, come dimostrano i numeri dello scalo lagunare. Il Marco Polo a fine 2023 tornerà ai livelli pre-Covid e questo nonostante l’assenza dei viaggiatori russi e ucraini oltre alla mancanza di quelli asiatici, non ancora ritornati neppure lontanamente ai numeri del 2019. Un risultato ottenuto anche grazie alla forte crescita del traffico proveniente dall’Europa, oltre che da Nord America.

Da inizio anno, i flussi di traffico tra l’aeroporto di Venezia e le destinazioni oltre l’Atlantico hanno segnato una forte ripresa e un incremento rispetto al pre-Covid. Da gennaio a luglio, i passeggeri che hanno volato da e per Stati Uniti e Canada sono stati complessivamente 555 mila, in crescita del 4% sullo stesso periodo del 2019.

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