Politica
Lega, Alemanno: "Un percorso comune lo vedo molto improbabile". Intervista
L'ex sindaco di Roma ad Affaritaliani.it
"Penso che debba nascere un nuovo soggetto politico, pronto a dialogare con chiunque ma sulla base di una forte autonomia programmatica e progettuale"
“Un dialogo sicuramente, un percorso comune lo vedo molto improbabile". Con queste parole l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno risponde alla domanda di Affaritaliani.it se sia possibile un dialogo o un percorso comune con la Lega di Matteo Salvini, dopo le parole del vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa a La Piazza di Affaritaliani.it a Ceglie Messapica ("porte spalancate").
"La Lega ha posizioni sicuramente più vicine alle nostre di quelle che attualmente vengono sostenute da Fratelli d’Italia. Innanzitutto sulla guerra in Ucraina, dove più volte il senatore Romeo, capogruppo della Lega, ha sostenuto la necessità di una iniziativa di pace da parte dell’Italia. Anche sull’Unione Europea la Lega sembra più consapevole di Fdi della necessità di una posizione più dura sul piano negoziale ed è più netta nel non accettare l’emarginazione di Marine Le Pen nella costruzione di una politica delle alleanze nel Parlamento di Strasburgo".
"Ma - sottolinea Alemanno - ci sono altre posizioni della Lega che non mi convincono: l’eccessiva disinvolture nel definire l’autonomia differenziata che rischia di penalizzare il Mezzogiorno e la fissazione sulla flat tax che da un lato è irrealizzabile e dall’altro lato non è una forma di tassazione socialmente equa. In più, sembra che Salvini - come già è successo nel governo Draghi - sostenga posizioni propagandistiche che poi non trovano un coerente riscontro nell’azione di Governo. Per questo credo che una confluenza delle nostre tesi politiche nella Lega sia molto improbabile. Se poi qualcuno ipotizza soluzioni personali nella ricerca di qualche candidatura alle prossime elezioni, rispondo che non sono interessato a questo genere di sistemazioni ma voglio contribuire alla costruzione di un vero cambiamento politico per l’Italia".
"Per questo penso che, se ce ne saranno le condizioni, debba nascere un nuovo soggetto politico, pronto a dialogare con chiunque ma sulla base di una forte autonomia programmatica e progettuale", conclude Alemanno.