Banca Popolare di Sondrio: il Comitato per l'autonomia boccia Unipol e Bper
Preoccupazione per un'aggregazione che vedrebbe BPS in minoranza, perdendo anche la sua caratteristica di banca del territorio e locale
Banca Popolare di Sondrio, il Comitato per l'Autonomia e l'Indipendenza dell'istituto boccia l'operazione di Unipol
Nuova puntata nella vicenda che ha visto Unipol "rastrellare" sul mercato in 24 ore il 10% di Banca Popolare di Sondrio e arrivare a detenere una quota intorno al 20% dell'istituto di credito lombardo. Una cifra analoga a quella che possiede i Bper Banca. Da qui l'idea, neanche troppo campata per aria, che si possa poi procedere a un'aggregazione tra i due soggetti. Affaritaliani.it, già da subito aveva ammonito che la resistenza dei lavoratori e dei correntisti di Sondrio sarebbe stata strenua, perché si tratta di un istituto molto radicato nel territorio e per nulla incline a venire fagocitato da uno più grande e capillare. Per questo, il Comitato per l’Autonomia e l’Indipendenza della Banca Popolare di Sondrio ha deciso di rendere pubblica la propria posizione "in relazione alle notizie stampa che comunicano l’autorizzazione ottenuta da un socio rilevante a portare la sua quota di partecipazione nel capitale della BPS dal 9,5% sino al limite del 20%, operazione che è stata effettuata rapidamente e quindi apparentemente da tempo preparata con modalità di acquisto fuori dal mercato e manifestamente senza rispetto delle esigenze di tutela dei piccoli azionisti" con una lettera.
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"Il Comitato - si legge nella missiva - non è ostile alla crescita di un socio importante in questa misura anche se considera con preoccupazione le modalità con le quali la stessa è stata effettuata. Unipol rientra nella grande categoria delle società cooperative e ha ripetutamente dichiarato di voler rispettare l’autonomia e l’indipendenza della BPS e dei suoi principi di rispetto di tutti gli azionisti nella tradizione di Banca territoriale della BPS. Unipol ha dichiarato che gli obiettivi del suo rafforzamento nel capitale sarebbero di consolidare la partnership nel ramo BancaAssicurazione già in atto da tempo e di aggiungere stabilità alla base azionaria. Il Comitato confida che Unipol concordi sulla necessità di preservare l’identità di una Banca molto profittevole, molto ben gestita, e con un modello di gestione e di business unico, il cui valore andrebbe in gran parte disperso qualora fosse inglobata in realtà con storie e modelli di gestione completamente differenti".
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"Il Comitato - prosegue la nota ritiene gli obiettivi enunciati da Unipol positivi ma è preoccupato che questa operazione sia preliminare a operazioni di aggregazioni bancarie come parte della stampa ha interpretato. Ricordiamo per questo l’articolo 2 dello Statuto della BPS dopo la trasformazione in SpA nel quale si dichiara: “La società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito, nelle loro varie forme”, principio questo che molte banche non sono più in grado di dichiarare e onorare. Un altro principio fondamentale dell’art.2 dello Statuto è il seguente: “La società, nel perseguire l’obiettivo della creazione di valore in un orizzonte di medio-lungo periodo, tiene particolarmente in considerazione, in sintonia con la tradizione del credito popolare, le esigenze delle famiglie, delle piccole e medie imprese, delle cooperative e degli enti pubblici e privati, prestando peculiare attenzione ai territori serviti, a partire da quelli di origine della Valtellina e della Valchiavenna. Essa si propone, inoltre, di attuare ogni opportuna iniziativa volta a diffondere e incoraggiare il risparmio, valore tutelato dalla Costituzione italiana”. Anche questi principi, ai quali la BPS è rimasta molto legata anche dopo la trasformazione in SpA, non sono più presenti nell’agire della maggior parte delle banche italiane".
"I soci minori - conclude la lettera - che non perseguono obiettivi di ulteriori aggregazioni, che oggi possiamo definire anche scientificamente insensati, e che ritengono di proprio interesse i principi dell’art.2 dello Statuto, devono quindi organizzarsi con determinazione e in numero più consistente per la difesa degli stessi. Quindi la raccomandazione del Comitato e l’impegno dello stesso è di sollecitare, accanto alla presenza nel capitale sociale della componente finanziaria (fondi di investimento) e della componente soci maggiori, con il rischio di ulteriori insensate aggregazioni bancarie, anche il rafforzamento di una terza componente significativa del capitale sociale che si proponga l’obiettivo di rispettare i principi dello Statuto sopra enunciati, nell’interesse di tutti gli azionisti, compresi gli azionisti minori, e dei territori ove la Banca è presente. La nostra raccomandazione è rivolta soprattutto all’Associazione “Insieme per la Popolare”, che raggruppa e già rappresenta il 4% del capitale sociale, affinché aumenti la sua presenza nel capitale sociale almeno al 10% in modo da rafforzare anche la presenza nel capitale dei soci minori e dei soci privati che vogliono sostenere l’autonomia e l’indipendenza della BPS, nonché difendere la sua identità e la sua storia".