Extraprofitti, Cattaneo: "Meloni si butta via". Passera: "Credibilità vacilla"

Il ceo di illimity: "Il governo sta sparando nel mucchio, norma da correggere". Bordate sulla premier da maggioranza (FI) e "big" della finanza

di Redazione Economia
Alessandro Cattaneo e Corrado Passera
Economia

Extraprofitti, critiche a Meloni da "big" della finanza e non solo

L'ultima mossa del governo Meloni prima del rompete le righe per la pausa estiva sta creando una bufera. La questione della tassa sugli extraprofitti delle banche ha generato il caos non solo sui mercati, con la perdita di 9 miliardi in un solo giorno, ma anche a livello politico e tra i big della finanza. Forza Italia sta prendendo sempre di più le distanze da questo provvedimento, anche perché va a colpire tra gli altri un asset strategico di Fininvest come Mediolanum. L'ex capogruppo alla Camera degli azzurri non le manda certo a dire alla premier: "Con la tassa sugli extraprofitti - dice Alessandro Cattaneo a Il Foglio - Meloni rischia di buttare via tutta la credibilità. Per fortuna c'è tempo per migliore il provvedimento. Perché il fatto che ci si sia accorti, almeno in Forza Italia ma forse non solo in Forza Italia, che la norma vada corretta, lo considero un segnale di maturità. Un ravvedimento operoso, ecco.

"Bene dunque - prosegue Cattaneo - le precisazioni arrivate dal Mef. E ovviamente in Parlamento ci sarà modo per migliorare la norma, prendendoci tutto il tempo che sarà necessario". Bordate alla decisione del governo arrivano anche da "big" della finanza come Corrado Passera, ceo di illimity Bank. "Penso - dice Passera - che la misura vada aggiustata e che si debba gestire l'intera vicenda con grande attenzione e professionalità".

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"I costi diretti e indiretti dell’attuale disordine - prosegue Passera - potrebbero essere molto elevati. Innanzitutto, occorre chiarire che così come viene configurata al momento, non è una tassa sugli extraprofitti bancari, ma sulla crescita del margine di interesse nei bilanci bancari, cioè della differenza tra gli interessi che le banche ricevono dai finanziamenti che erogano e dai loro investimenti e gli interessi che pagano sul denaro che raccolgono. Così si mina la credibilità dell'Italia, il governo spara nel mucchio. "Meglio agire con interventi limitati e precisi per evitare effetti distorsivi nel mercato bancario".

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