Bce alza i tassi di 25 punti base. Mutui, in arrivo rincari fino a 237 euro

Alla base della decisione, si spiega, una “inflazione che continua a rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato"

di Redazione Economia
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La Bce alza i tassi di 25 punti base

Imitando l'analoga decisione adottata ieri dalla Federal Reserve, anche la Bce rallenta sul percorso di rialzo dei tassi: dopo il ritocco da 50 punti deciso a marzo, infatti, nella riunione del Comitato esecutivo che si è appena conclusa è stato deciso un rialzo di 25 punti per i tre tassi di interesse di riferimento.

Pertanto, dal 10 maggio i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%.

Alla base della decisione, si spiega, una “inflazione che continua a rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. Nella dichiarazione finale tuttavia si inficia come le informazioni in arrivo sostengono la valutazione sulle prospettive di medio termine per l’inflazione elaborata dalla Bce nella riunione di marzo del Consiglio direttivo.

Nel documento si spiega che “l'inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti”. Allo stesso tempo, la Bce segnala come “i precedenti aumenti dei tassi sono trasmessi con decisione sulle condizioni finanziarie e monetarie dell'area dell'euro”, laddove l’impatto “della trasmissione all'economia reale rimane incerto”.

In questo contesto “le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”.

La reazione dei mercati

Le principali Borse europee proseguono in negativo, dopo la decisione della Bce di aumentare i tassi dello 0,25%. Piazza Affari segna -0,67% a 26.665 punti, Francoforte registra -0,57%, Parigi cede lo 0,85% e Londra lo 0,72%.

Mutui, in arrivo rincari fino a 237 euro

La conferma del rialzo dei tassi da parte della Bce, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile – secondo le simulazioni di Facile.it – potrebbe tradursi in un aumento della rata di ben 237 euro (+52%) rispetto all’inizio dello scorso anno.

Le simulazioni                                                                                                    

Per capire come sono cresciute le rate e come potrebbero salire ancora a seguito del nuovo rialzo dei tassi, il comparatore ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.

Il tasso (TAN) di partenza usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro messi in atto da parte della Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, il tasso del mutuo variabile tipo è salito notevolmente arrivando a superare, ad aprile 2023, il 4,10%. Con l’ulteriore rialzo Bce dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento preso in analisi potrebbe arrivare addirittura a 693 euro, il 52% in più rispetto a quella iniziale.

"Se è vero che l’Euribor si muove in base alle aspettative dei tassi BCE, non è detto che lo faccia in modo analogo, quindi bisognerà aspettare ancora un pochino per capire come cambieranno nel concreto le rate", spiegano gli esperti di Facile.it. "È bene ricordare, però, che l’impatto degli aumenti sarà diverso per ciascun mutuatario in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare: più si è vicini alla fine del piano di ammortamento, minore sarà l’effetto".

Le previsioni del mercato: picco a settembre                       

Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 26 aprile 2023) emerge come gli aumenti potrebbero continuare ancora; gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi non smetterà di salire raggiungendo il suo picco a settembre 2023 con un valore intorno al 3,76%; se queste previsioni fossero corrette, il tasso del mutuo medio preso in esame supererebbe la soglia psicologica del 5%, con una rata di circa 737 euro, vale a dire oltre 280 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.

Da qui in poi, sempre secondo le aspettative, la tendenza dovrebbe invertirsi e i tassi iniziare a calare tanto è vero che le quotazioni di giugno 2024 stimano l’Euribor a 3 mesi intorno al 3,22%, vale a dire una rata mensile pari a 698 euro.

Che tasso scegliere oggi?

Per gli aspiranti mutuatari che sono alle prese oggi con la scelta del mutuo, quale tasso conviene sottoscrivere? In questo periodo le banche stanno spingendo sui tassi fissi, soprattutto quelli di lunga durata; ciò si traduce in spread bassi e tassi finali (TAN) estremamente competitivi. Se uniamo anche la prospettiva di crescita dei tassi variabili, è evidente come in questa fase la prima opzione da valutare sia quella del mutuo a tasso fisso, che non solo garantisce la stabilità della rata ma, dati alla mano, è addirittura più conveniente rispetto alla rata di partenza di un mutuo variabile.

Secondo le simulazioni di Facile.it, prendendo in considerazione il mutuo standard utilizzato nell’analisi precedente, i migliori tassi fissi (TAN) disponibili online oggi partono dal 2,99%, corrispondenti ad una rata di 597 euro, mentre per un mutuo variabile la migliore offerta parte da un TAN di 3,70% (rata di 644 euro).

“Naturalmente non c’è in assoluto una scelta migliore rispetto ad un’altra”, continuano gli esperti di Facile.it. “Proprio per questo il consiglio è quello di confrontare le diverse opzioni presenti sul mercato e farsi aiutare da un consulente in grado di indirizzarci verso la soluzione migliore per le nostre esigenze”.

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