Revisione extraprofitti, banche su in Borsa. L'ipotesi spinge Piazza Affari

La riduzione della tassa sugli extraprofitti ha ridato fiducia ai titoli bancari di Piazza Affari

di Redazione Economia
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Borse, Piazza Affari tra i migliori listini Ue grazie al recupero delle banche

Dopo un inizio incerto le Borse europee hanno guadagnato terreno. A Piazza Affari il sottoindice del comparto guadagna quasi un punto percentuale grazie ai titoli bancari, rinvigoriti dall’ipotesi di una nuova revisione della tassa sugli extra profitti. Tra i titoli, gli acquisti premiano in particolare: Banca Mps, Bper, Banco Bpm, Unicredit, Banca Mediolanum e Mediobanca. Intanto, l'Abi è al lavoro per mitigare l'impatto della tassa, puntando sulla deducibilità fiscale. Lo riporta il Sole24Ore. 

Secondo le ultime descrizioni, il decreto potrebbe quindi essere rivisto entro il termine per la conversione in legge, vale a dire entro ottobre. Sarebbe al vaglio, ricordano gli analisti di Intermonte, anche "la non piena deducibilità degli interessi passivi delle banche, che ridurrebbe il rischio di dichiarazione di incostituzionalità della tassa".

"Al momento - nota la Sim - il meccanismo di calcolo rivisto con il cap della tassa allo 0,1% degli attivi porterebbe a tasse aggiuntive da circa 1,9 miliardi per le banche da noi seguite" e "l'ipotesi di deducibilità fiscale della tassa ridurrebbe il gettito a circa 1,3 miliardi". "Riteniamo plausibile - conclude Intermonte - anche la possibilità di minore deducibilità degli interessi passivi registrati dalle banche, per raggiungere lo stesso obiettivo di gettito".

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Venerdì il presidente di Volksbank, Lukas Ladurner, aveva spiegato che la deducibilità fiscale comporterebbe "una riduzione del 20%-25% dell'ammontare" della tassa, auspicando inoltre correttivi perché non sia penalizzante soprattutto per le piccole banche con un modello di business basato sull'attività tradizionale e quindi sul margine di interesse.

A Piazza Affari, intanto, il gap di patrimonializzazione delle principali banche quotate sul FTSE MIB rispetto a lunedì 7 agosto, prima dell'annuncio della tassa, si è ridotto ulteriormente a 3 miliardi circa, in gran parte in capo a Intesa Sanpaolo (1,8 miliardi). L'unico istituto ad aver recuperato interamente quanto perso al momento è Banco Bpm, la cui capitalizzazione è anzi di 8 milioni superiore a quella di lunedì scorso. Quasi in pareggio anche Mediobanca.

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