Carburanti, benzina e gasolio alle stelle: via ai controlli della Finanza
Boom dei prezzi di benzina e gasolio dopo lo stop del taglio sulle accise. La Procura di Roma apre un'indagine. Consumatori sul piede di guerra
Caro carburanti, dal Mef arriva il via libera per i controlli. Salvini: "Qualcuno fa il furbo"
Continua il dibattito sul caro carburanti, ormai sempre più caldo. Mentre i prezzi alla pompa di benzina e gasolio non arrestano la corsa, fonti del Mef hanno confermato che il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, già a dicembre ha dato mandato alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione per evitare fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti in seguito allo stop degli sconti sulle accise. Sulla questione caro carburanti è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c’è della speculazione in corso sulla benzina, ed è bene che la Finanza faccia dei controlli. Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 e altri a 2,40. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo".
Caro carburanti, la Procura di Roma apre un fascicolo
Intanto la Procura di Roma indaga già sui rincari, compresi i prezzi del carburante, nell'ambito di un fascicolo aperto per individuare eventuali speculazioni. L'inchiesta è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Inoltre finirà presto all'attenzione dei pm di Roma l'esposto presentato dal Codacons in 104 procure.
Caro carburanti, scatta una nuova offensiva del Codacons
Sui prezzi dei carburanti parte infatti una nuova offensiva legale del Codacons, che chiama in causa l’Antitrust chiedendo di aprire una istruttoria per la possibile fattispecie di intesa anticoncorrenziale. E così dopo la denuncia a Procure e Guardia di Finanza, l'associazione dei consumatori presenterà domani un formale esposto all’Antitrust, chiedendo di aprire una pratica per possibile cartello anticoncorrenza nel settore dei carburanti, e di acquisire presso tutti gli operatori della filiera la documentazione utile a capire se siano in atto manovre speculative per far salire in modo ingiustificato i listini alla pompa.
"Vogliamo capire se all’interno della filiera dei carburanti ci siano cartelli, accordi o altre strategie vietate dalla legge tese a far salire immotivatamente i listini di benzina e gasolio alla pompa", spiega il Codacons. "Al netto dell’aumento delle accise deciso dal Governo che non ha prorogato lo sconto di 18,3 centesimi, l’incremento dei prezzi registrato negli ultimi giorni presso i distributori di tutta Italia sembra non rispondere all’andamento delle quotazioni petrolifere".
Caro carburanti, parte il boicottaggio dei distributori più cari
Il Codacons infatti osserva che prendendo in esame solo le ultime settimane, si scopre che il Brent in due mesi ha subito un deprezzamento del -25,5%, passando dai 99 dollari al barile del 7 novembre 2022 agli attuali 73,7 dollari. Situazione analoga per il Wti, che passa dai 92,5 dollari al barile di novembre ai 78,6 dollari di oggi (-15%). Anche rispetto al 30 dicembre 2022, ultimo giorno di rilevazioni per l’anno passato, quando il petrolio chiuse a 80,26 dollari al barile, le quotazioni sono in calo del -8,2%.
"Chiediamo al Governo di estendere gli ambiti di applicazione della legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare, introducendo lo stesso principio anche al comparto dei carburanti e definendo in modo certo e preciso il 'prezzo anomalo', ossia la percentuale massima di aumento dei listini oltre la quale scatta l'illecito sanzionabile in base alle leggi dello Stato" dichiara il presidente Carlo Rienzi.
"Abbiamo deciso inoltre di lanciare un boicottaggio nazionale dei distributori più cari, invitando gli automobilisti italiani a verificare i prezzi sul proprio territorio, anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti, e a non fare rifornimento presso le pompe che applicano prezzi eccessivi. Al tempo stesso chiediamo ai consumatori di inviarci le foto dei distributori che praticano per benzina o gasolio prezzi superiori ai 2 euro al litro, per le segnalazioni del caso alle autorità competenti" aggiunge Rienzi.