Caso D'Alema, ambasciatore colombiano: "Mi disse che trattava per le aziende"

Parla Gherardo Amaduzzi: "Fece venire nel mio ufficio Mazzotta. Non mi fidai e chiamai Leonardo". L'ex premier: "Tutto manipolato, polemiche del caz.."

Economia
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D'Alema sbotta: "Solo un fatto promozionale, non trattavo"

La questione della trattativa con la Colombia per la vendita delle armi, che ha visto protagonista Massimo D'Alema, si allarga a macchia d'olio. A parlare è l'ambasciatore colombiano in Italia. "Parlai al telefono con D'Alema - spiega Gherardo Amaduzzi alla Verità - e mi disse che adesso promuoveva gli interessi delle aziende, mi fece i nomi di Leonardo e Fincantieri. Venne a bussarmi alla porta Mazzotta, l'intermediario, mi fece una cattiva impressione e subito dopo allora chiamai i vertici di Leonardo, preposti a curare gli affari internazionali".

D'Alema intercettato dall trasmissione di Italia 1 Le Iene è andato su tutte le furie. "La polemica - ha detto l'ex premier - non c’entra un beato cazzo, si vogliono danneggiare le imprese italiane che hanno avuto un danno molto grande ma di questo a voi non ve ne frega un cazzo. E' una cazzata che non sta nè in cielo nè in terra, io parlavo con un signore per sostenere il fatto che si dessero da fare a favore della proposta italiana ma è un fatto promozionale, non una trattativa".

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