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Sicurezza antincendio, imprese e associazioni unite sul tema edilizio
Confabitare, Rockwool Italia e Movimento Consumatori riaprono il dibattito sul tema della sicurezza antincendio degli edifici e lo stato della normativa
Rockwool Italia, Confabitare e Movimento Consumatori: insieme a Roma per la sicurezza antincendio degli edifici
Quanto sono sicuri ospedali e scuole in caso di incendio? La normativa di sicurezza italiana è indietro rispetto al resto d’Europa? Sono le domande che hanno aperto il convegno “La sicurezza degli edifici: lo stato della normativa sulle facciate e le aree di miglioramento” a Roma, organizzato da Confabitare, in collaborazione con Rockwool Italia e il Movimento Consumatori.
La risposta è sì, l’Italia è effettivamente in ritardo in materia di sicurezza antincendio degli edifici. Nonostante i tragici incidenti avvenuti negli ultimi anni, primo fra tutti la tragedia della Grenfell Tower nel Regno Unito, il nostro Paese è fra gli ultimi in Europa a consentire l’isolamento e il rivestimento esterno di edifici con materiali combustibili. Oltre a noi, infatti, solo la Spagna e i Paesi Bassi consentono ancora l’impiego di materiali sensibili al fuoco per edifici di altezza elevata e ad alto rischio, oltre che per scuole dell’infanzia, asili nido e ospedali.
La normativa di riferimento, d’altronde, è ancora “giovane”, considerato che il tema della sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili viene affrontato per la prima volta soltanto nel 2010. Da allora fino al 2019 si è lavorato per la stesura e l’aggiornamento di una Regola Tecnica Verticale (attualmente in attesa di essere pubblicata dal Ministero dell’Interno nella Gazzetta Ufficiale), che ad oggi però lascia ampi spazi interpretativi sui temi della classificazione degli edifici, della presenza di materiali combustibili in facciata e dell’impiego di barriere tagliafuoco.
Questo il tema cardine del dibattito di ieri, che ha visto uniti per una tavola rotonda Valerio Racca, Segretario nazionale di Confabitare, Paolo Migliavacca, amministratore delegato Rockwool Italia, Ovidio Marzaioli, Vice Segretario Generale del Movimento Consumatori, l'Ing. Samuele Sassi, FSC Engineering, Carlo Sibilia, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Martina Nardi, Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, l'Onorevole Monica Ciaburro, Componente della Commissione Parlamentare per la Semplificazione, e l'Onorevole Diego Zardini, Componente della Commissione Attività Produttive Commercio e Turismo e della Commissione Parlamentare Questioni Regionali (guarda la gallery).
Normativa di sicurezza antincendio: quali sono le aree di miglioramento?
La Regola Tecnica Verticale antincendio sulle chiusure d’ambito degli edifici civili, approvata dal Comitato tecnico-scientifico dei Vigili del Fuoco, entrerà a fare parte del Codice di prevenzione degli incendi, disciplinando per la prima volta nel nostro Paese i protocolli legati alle facciate e alle coperture degli edifici. Terminato l’iter di notifica a Bruxelles, il testo è ora in attesa di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Ma, come più volte sottolineato nel corso dell’incontro, ci sono migliorie possibili.
Confabitare, Rockwool Italia e Movimento Consumatori, infatti, hanno chiesto una riflessione per quanto riguarda innanzitutto il tema della classificazione degli edifici. Tutti gli edifici sensibili, infatti, dovrebbero prevedere l’impiego di materiali non combustibili per la facciata e la copertura, a prescindere dall’altezza (come appunto scuole, ospedali e altre strutture di cura che richiedono l’evacuazione in sicurezza in caso di incendio).
Per il sistema ETICS (Sistemi di isolamento termico a cappotto) la presenza di materiali combustibili in caso di edifici di tipo SC (chiusure d’ambito di “altri edifici”) è in contrasto con le principali normative europee. Per quanto riguarda le facciate ventilate per gli edifici della stessa tipologia, il materiale isolante dovrebbe essere incombustibile, e il sistema di ventilazione in classe di reazione al fuoco almeno A2.
Per gli edifici di tipo SB, ovvero aventi quote minori o uguali a ventiquattro metri, le principali normative europee prevedono l'utilizzo di barriere tagliafuoco realizzate con materiale isolante incombustibile, al fine di creare una buona compartimentazione antincendio. Per quanto riguarda i tetti, infine, la presenza di impianti esterni, come per esempio quelli fotovoltaici, dovrebbe implicare la presenza di materiali isolanti incombustili, al fine di evitare l’eventuale propagazione delle fiamme.