Debito globale da record a 307 mila mld, colpa anche dei tassi troppo alti

Gli inquietanti dati dell’Istituto di Finanza Internazionale sulla traballante situazione economica globale

di Daniele Rosa
Economia

Debito mondiale boom, verso il tracollo economico. Ecco i Paesi più in difficoltà

Salgono i tassi di interesse ma sale in parallelo il debito mondiale (complessivo di governi, imprese, società finanziarie e famiglie) secondo i dati dell’Istituto di Finanza Internazionale (IIF) nel suo ultimo rapporto su “La ricerca della sostenibilità”. Infatti il saldo residuo delle passività pubbliche e private a livello globale è cresciuto nel primo semestre del 2023 di 10mila miliardi di dollari. Il volume totale è ora al record di 307mila miliardi di dollari. Rispetto a dieci anni fa 100 mila miliardi in più

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Un aumento che ha invertito un trend di 21 mesi in cui il debito era diminuito. I paesi che più hanno contribuito a questo aumento sono stati Francia, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito insieme a Cina, India e Brasile. Il debito accumulato è oggi il 336% del Pil mondiale (+2 rispetto al 2022). L’Istituto conferma che “Con la moderazione delle pressioni sui salari e prezzi, sebbene non siano ancora tornati ai livelli target delle banche centrali, ci aspettiamo che il rapporto superi il 337% del PIL entro la fine dell’anno”.

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Debito mondiale, livelli allarmanti del debito nei paesi emergenti

Nei Paesi emergenti, ad eccezione della Cina, il debito pubblico è cresciuto leggermente nell’ultimo semestre (57% sul Pil) con un’evidente crescita dell'aumento di emissioni obbligazionarie in euro, per difendersi dal dollaro. L’IIF esprime preoccupazione perchè “i livelli del debito pubblico sono a livelli allarmanti in molti paesi e l’architettura finanziaria globale non è preparata a gestire i rischi associati alle tensioni sui mercati del debito nazionali”. 

La crescita abnorme dei tassi in Europa e Usa si è riflessa sulla composizione del debito. E’ calato il peso del credito bancario alle famiglie e alle società non finanziarie mentre sta crescendo l’attività nei mercati del credito privato.

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La realtà del debito familiare ora è molto chiara:  in calo nel mondo sviluppato e ricco, in crescita nel blocco dei paesi poveri ed emergenti. Nel rapporto dell’Istituto si legge che mentre la crescita del credito in paesi come Corea del Sud, Cina o Tailandia mantiene il rapporto debito/PIL delle famiglie su livelli chiaramente più alti rispetto a prima della pandemia, nei paesi a reddito più elevato la tendenza è opposta e il rapporto debito/PIL è calato nel primo semestre 2023 al livello più basso degli ultimi due decenni. La conclusione dell’ Istituto è che “Il debito dei consumatori è, nei mercati ricchi, ancora a livelli gestibili e questo potrebbe permettere ancora aumenti alle banche centrali”. Nessuno però se lo augura.

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