"Deficit, aumenta il rischio Italia. Relazioni più tese con Bruxelles"

Intervista a Massimiliano Schena, direttore investimenti di Symphonia

Di Alberto Maggi
Giorgetti e Meloni
Economia

"La posticipazione al 2026 del ritorno del deficit sotto il 3% del PIL come indicato dalla NADEF acuisce questi timori per l’Italia"

 

Come hanno accolto i mercati finanziari la Nadef del governo Meloni che anticipa la Legge di Bilancio per il 2024? Che cosa sta accadendo nel mondo finanziario? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Massimiliano Schena, direttore investimenti di Symphonia. "Il recente allargamento dello spread dei Btp rispetto al Bund tedesco si inserisce in un generale allargamento degli spread di credito e dei governativi periferici europei, innescato dal rialzo accelerato dei rendimenti a lungo termine. Questo movimento segue i meeting delle Banche centrali di settembre che hanno rafforzato la prospettiva di tassi d’interesse stabili ma elevati per un periodo di tempo prolungato. Dopo il downgrade del rating degli Stati Uniti da parte di Fitch in agosto, tuttavia, la sensibilità degli investitori alle dinamiche dei conti pubblici è più elevata e in Europa è acuita dal peggioramento delle prospettive di crescita". 

"Se una revisione al rialzo dei deficit pubblico italiano per il 2023 e 2024 era ormai inevitabile, la posticipazione al 2026 del ritorno del deficit sotto il 3% del PIL come indicato dalla Nadef acuisce questi timori per l’Italia, aprendo anche la possibilità di relazioni più tese con le autorità europee nell’imminenza della reintroduzione del patto di stabilità. Non è tuttavia chiaro quali conseguenze ci possano essere per l’Italia, dal momento che i negoziati in sede europea sono in corso", conclude Schena.

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