Desertificazione bancaria, il 40% dei comuni non ha neanche uno sportello

Nel 2008 c'erano 34.000 esercizi fisici, nel 2022 il numero è sceso del 37% a 21.200

di Francesco Megna
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Economia

La desertificazione bancaria colpisce i piccoli comuni: il 40% senza sportelli

Negli ultimi decenni la crescita degli sportelli bancari nel nostro Paese ha sperimentato due cicli ben precisi. Il primo ciclo è cominciato negli anni 90 quando, con delibera del Cicr, il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, venne superato il metodo del “piano sportelli" e   venne liberalizzata l'apertura degli sportelli bancari. Da quel periodo e sino al 2008 gli sportelli sono passati da circa 15.000 a poco più di 34.000. Dal 2009 è iniziato il secondo ciclo con il numero di agenzie che si è gradualmente ridotto. Nel 2022 operavano 21.200 sportelli circa , ben il 37% in meno rispetto al picco raggiunto nel 2008 ma comunque superiore a quella precedente la liberalizzazione degli sportelli.

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Questo fenomeno ha avuto ripercussioni diverse sui comuni italiani , principalmente in relazione alla loro dimensione. Nel mese di Settembre 2022 non ci sono agenzie bancarie nel 40% circa dei comuni italiani, in cui però vive poco meno del 7% della popolazione (fonte ABI). Questo dato è lievemente superiore al Sud e nelle Isole. Se però confrontiamo il numero di sportelli con gli impieghi al segmento privati tale dato risulta superiore al Sud rispetto al Centro-Nord. Con riferimento quindi all'efficienza degli Istituti di Credito nei vari distretti l'assegnazione di sportelli risulta superiore al Sud rispetto al Centro-Nord. Sono diverse le variabili che hanno determinato lo sviluppo degli sportelli bancari

Anzitutto la modifica della regolamentazione finanziaria del 2008  dopo la crisi causata dal crollo dei mutui subprime  che ha investito banche e investitori che, se da un lato ha concorso a potenziare la resilienza del settore finanziario, dall'altra parte ha contribuito al calo di redditività delle banche costrette ad accantonare maggior capitale (praticamente un debito oneroso) e più liquidità (con esigui ritorni economici). I sacrifici compiuti per allinearsi alle nuove regole hanno imposto agli Istituti di Credito una decisa riduzione dei costi per salvaguardare la stabilità finanziaria. Le nuove tecnologie  hanno inoltre radicalmente cambiato le modalità di erogazione dei servizi bancari. 

L'innovazione tecnologica ha reso gradualmente sempre più improduttivo e dispendioso l'esecuzione allo sportello di una gamma di servizi bancari come per esempio incassi e pagamenti. E' da oltre 15 anni che si registra un calo consistente di clienti che utilizzano lo sportello bancario e  la pandemia ha concorso ad accelerare il fenomeno accentuando il ricorso alla digitalizzazione da parte della popolazione: internet banking e mobile banking ( servizio fornito da una banca  che consente ai propri clienti di effettuare transazioni finanziarie da remoto utilizzando un dispositivo mobile come uno smartphone o un tablet) ad oggi vengono utilizzati  da due utenti su tre. 

La tendenza dei clienti a utilizzare i canali digitali ha incentivato il ricorso alla figura del consulente finanziario, soprattutto a distanza. I clienti che vi fanno ricorso sono raddoppiati in poco tempo. Cresce inoltre  l'utilizzo degli Atm, soprattutto di quelli evoluti che consentono di effettuare molteplici operazioni. Oltre il 40% degli utenti utilizza questo strumento per operazioni dispositive. Anche gli orientamenti socio-demografici hanno contribuito all'evoluzione degli sportelli bancari. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a rilevanti trasferimenti di popolazione dai monti e dalle campagne ai centri abitati più popolati. Ciò ha determinato una riduzione del numero dei clienti delle agenzie bancarie , soprattutto nei comuni più piccoli con meno di 1.000 abitanti. 

Al riguardo un recente apporto Istat rileva come in molti piccoli comuni viene garantita soltanto una limitata accessibilità ai servizi primari. Cosa fare allora per consentire l'utilizzo dei servizi e ad una più vasta  platea di clientela? Anzitutto è sicuramente da valorizzare il ricorso alle innovazioni tecnologiche per l'evoluzione di POS e ATM . Questi ultimi, grazie ad un'ampia diffusione delle carte di pagamento, consentono di erogare un'ampia gamma di servizi come pagamenti, ricariche telefoniche, pagamenti utenze etc. Il rapporto Istat dello scorso anno auspica inoltre interventi pubblici di sostegno alle zone meno popolate e il PNRR rappresenta un'occasione che va colta senza indugi. 

Nell'ambito di questi interventi di politica economica si inserisce il nuovo ruolo delle banche a sostegno delle economie locali e delle modalità della loro presenza  locale tramite le agenzie. Un'altra prospettiva riguarda le regole di assegnazione delle tesorerie degli enti locali con la possibilità di utilizzare strutture fisiche per poter operare. Infatti le normative vigenti hanno tolto alle gare tra Istituti di Credito l'assegnazione delle tesorerie che da tempo possono essere affidate a trattativa privata anche a soggetti terzi togliendo così attività utili per la presenza di agenzie bancarie nei paesi più piccoli. 

 

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