Eredità Del Vecchio, rebus successione. Faida tra i figli e dividendi Delfin

La chiusura potrebbe slittare a marzo. Il nodo dei debiti sugli immobili e gli altri beni ancora da assegnare

di Redazione Economia
Leonardo del Vecchio
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Eredità Del Vecchio, il nodo dividendi Delfin e le liti in famiglia

Con la morte di Silvio Berlusconi si è anche aperta la questione eredità, ma se per quanto riguarda l'ex premier non si conoscono ancora i dettagli sulle sue volontà, nel caso di un altro grande imprenditore scomparso lo scorso anno, invece, si sa tutto, ma questo non ha evitato lo scoppio di una faida tra gli eredi.

La successione del patron di Essilux Leonardo Del Vecchio - si legge sul Corriere della Sera - resta un capitolo ancora aperto. La pratica in teoria si sarebbe conclusa, nella sostanza, fin da luglio di un anno fa, con l’assegnazione delle quote di Delfin agli otto eredi che hanno il 12,5% a testa della holding che contiene la quasi totalità del patrimonio del fondatore.

Resta però un ultimo capitolo. Riguarda gli altri legati inclusi nel testamento, che devono essere eseguiti dagli eredi. Come si evince dal testamento da subito reso pubblico, si tratta di tre voci. Il riparto delle imposte di successione, la cui quota a carico degli eredi è stimata in circa 110 milioni; il passaggio di due case di proprietà di Delfin, valutate circa 80 milioni, a favore della signora Zampillo.

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Infine, - prosegue Il Corriere - l'assegnazione delle azioni di Essilux, per un valore stimato in 270 milioni, a favore di Milleri, il manager che ha spinto la crescita del gruppo. L'ultimo capitolo della successione non si chiuderà quindi a giugno ma a marzo del 2024. L'inventario ritrae circa 460 milioni di passivo a fronte di un attivo patrimoniale vicino a 200 milioni, tra crediti vantati verso Delfin, conti correnti, valore della barca dell’imprenditore, più altro. Non è da escludere che il compromesso ruoti attorno a una modifica leggera di questa governance che potrebbe assegnare diritti, per esempio, su eventuali operazioni che possano stravolgere la missione industriale originaria di Delfin, avanza anche l'ipotesi di utilizzare i dividendi per saldare i debiti. Ma la partita è ancora aperta.

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