Fisco, decideranno i sindaci: potranno rottamare cartelle e togliere le multe

Accordo tra governo ed enti territoriali. Solo i comuni di Milano e Roma tra tasse e multe hanno un arretrato di 10 miliardi

Redazione Economia
Delega fiscale, più poteri ai sindaci. Foto Lapresse
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Fisco, su multe arretrate e tasse più potere ai sindaci. Ecco cosa cambia

Il governo cede la "patata bollente" ai sindaci. E' destinata a suscitare polemiche la decisione dell'esecutivo di affidarsi ai primi cittadini per la riscossione degli arretrati: multe, tasse e cartelle esattoriali. Nella bozza di emendamento concordato fra governo ed enti territoriali - si legge sul Sole 24 Ore - è prevista la possibilità per i sindaci di introdurre rottamazioni locali, saldi e stralci e definizioni agevolate. In pratica, con le nuove regole, ogni Comune potrà decidere in modo autonomo se rottamare cartelle esattoriali o togliere delle multe, Cioè di imboccare la classica scorciatoia sulla via tortuosa degli incassi delle proprie entrate e "prevedere direttamente tipologie di definizione agevolata, anche sotto forma di adesione a quelle introdotte per le entrate erariali". Il principio è nobilitato dal richiamo esplicito alla "autonomia finanziaria di entrata e di spesa di cui all'articolo 119 della Costituzione".

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Sul piano pratico, - prosegue il Sole - il punto è molto semplice. Oggi la macchina della riscossione locale non funziona, lascia sul terreno miliardi di mancati incassi, e tra i suoi tanti difetti non offre reali leve autonome agli amministratori locali. Di conseguenza definizioni agevolate saldo e stralcio e altre forme di sconto sui tributi dovuti potrebbero essere uno strumento utile agli amministratori. A giudicare poi sull'efficacia o meno delle scelte fatte sarebbero direttamente gli elettori. I numeri sono drammatici, solo tra Milano e Roma tra tasse e multe ci sono 10 mld di arretrati. Nella Capitale il dato è impressionante, in media ogni abitante, neonati compresi, hanno un debito di 2.859 €, a Milano la cifra scende a 1700 € e a Torino è appena sopra i 1000 €.

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