Fondo sovrano e finanziamenti verdi: l'Ue illustra i pilastri del Green Deal
La Commissione europea ha illustrato oggi il piano industriale che punta a rendere l’Europa un hub economico-industriale più competitivo sotto il profilo green
Ue, von der Leyen presenta il Green Deal Industrial Plan
Un fondo sovrano europeo e finanziamenti ad hoc (nel breve termine) per sostenere il Green Deal Industrial Plan, dando un colpo di accelerazione alle semplificazioni burocratiche, al miglioramento delle competenze, agli scambi commerciali aperti, rendendo le catene di approvvigionamento più resilienti: la Commissione europea ha illustrato oggi il “Green Deal Industrial Plan”, il piano che punta a rendere l’Europa un hub economico- industriale più competitivo sotto il profilo “green”.
Se l’obiettivo, ribadito anche nell’ultima Cop27 andata in scena lo scorso autunno a Sharm el-Sheikh, è raggiungere il taglio del 43% delle emissioni al 2030 (per mantenere gli obiettivi climatici internazionali), il tempo a disposizione è sempre meno. E va sfruttato al meglio. Ecco allora che oggi la Commissione ha delineato quelli che sono i pilastri fondamentali che reggono l’intero progetto, ribadendo che lo scopo dell’intesa è “migliorare la competitività dell'industria europea a zero emissioni”, sostenendo una transizione meno lenta verso la neutralità climatica. Il piano, informa l'esecutivo Ue, mira a fornire un contesto più propizio al potenziamento della capacità produttiva dell'Ue per le tecnologie e i prodotti a emissioni zero, necessari per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Europa.
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L'Ue illustra il Green Deal Industrial Plan, ecco i quattro pilastri
Il piano quindi si basa, come già anticipato, su quattro pilastri: un ambiente normativo prevedibile e semplificato, accelerazione dell'accesso ai finanziamenti, miglioramento delle competenze e commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti. Il primo pilastro del piano riguarda un quadro normativo più semplice, con una legge sull'industria a zero emissioni nette, per identificare gli obiettivi per la capacità industriale netta zero e fornire un quadro normativo adatto alla sua rapida attuazione, garantendo autorizzazioni semplificate e rapide, promuovendo progetti strategici europei e sviluppando norme a sostegno dello sviluppo delle tecnologie in tutto il mercato unico.
Il quadro sarà integrato dalla legge sulle materie prime critiche, per garantire un accesso sufficiente ai materiali, come le terre rare, vitali per la produzione di tecnologie chiave, e la riforma dell'assetto del mercato dell'elettricità, per fare in modo che i consumatori beneficino dei minori costi di energie rinnovabili. Il secondo pilastro del piano dovrebbe accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa. Per accelerare e semplificare la concessione degli aiuti, la Commissione consulta gli Stati membri su un quadro temporaneo modificato in materia di crisi e transizione degli aiuti di Stato e rivedrà il regolamento generale di esenzione per categoria alla luce del Green Deal, aumentando le soglie di notifica per sostegno agli investimenti verdi.
La Commissione faciliterà inoltre l'uso dei fondi dell'Ue esistenti per finanziare l'innovazione, la produzione e la diffusione di tecnologie pulite. Sta inoltre "esplorando strade" per ottenere maggiori finanziamenti comuni a livello dell'Ue per sostenere gli investimenti nella produzione di tecnologie net-zero, sulla base di una valutazione in corso delle esigenze di investimento.
La Commissione, inoltre, collaborerà con gli Stati membri a breve termine, con particolare attenzione a RePowerEu, InvestEu e al Fondo per l'innovazione, su una soluzione ponte per fornire un sostegno rapido e mirato. Per il medio termine, la Commissione intende dare una risposta strutturale alle esigenze di investimento, proponendo un Fondo di sovranità europeo nell'ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale prima dell'estate 2023. Per aiutare gli Stati membri ad accedere ai fondi RePowerEu, la Commissione ha adottato oggi nuovi orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza, che illustrano il processo di modifica dei piani esistenti e le modalità per la preparazione dei capitoli RePowerEu.
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Il terzo pilastro è dedicato alle competenze. Dato che tra il 35% e il 40% di tutti i posti di lavoro potrebbe essere interessato dalla transizione verde, lo sviluppo delle competenze necessarie per lavori di qualità ben retribuiti sarà una priorità per l'anno europeo delle competenze. La Commissione proporrà di istituire accademie industriali Net-Zero per avviare programmi di miglioramento delle competenze e riqualificazione nelle industrie strategiche.
Il quarto pilastro riguarda la cooperazione globale e il funzionamento del commercio per la transizione verde, secondo i principi della concorrenza leale e del commercio aperto, sulla base degli impegni con i partner dell'Ue e del lavoro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
A questo fine, la Commissione Europea continuerà a sviluppare la rete dell'Ue di accordi di libero scambio e altre forme di cooperazione con i partner, per sostenere la transizione verde. Valuterà inoltre la creazione di un Critical Raw Materials Club, per riunire i 'consumatori' di materie prime e i Paesi ricchi di risorse, per garantire la sicurezza globale dell'approvvigionamento.
La Commissione assicura infine che proteggerà il mercato unico dal commercio sleale nel settore delle tecnologie pulite e utilizzerà i suoi strumenti per garantire che le sovvenzioni estere non distorcano la concorrenza nel mercato unico, anche nel settore delle tecnologie pulite.
Von der Leyen: “Green Deal europeo è la nostra strategia di crescita”
"Il prossimo decennio sarà quello che deciderà se avremo successo nel combattere il cambiamento climatico. La cosa più importante è l'industria per l'obiettivo emissioni zero. Vogliamo cogliere l'attimo e sappiamo che i prossimi anni saranno quelli che daranno forma all'economia a zero emissioni nette e nei quali verrà deciso dove sarà localizzata”, ha chiarito la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, presentando in conferenza stampa a Bruxelles il piano industriale per il Green Deal. “E noi vogliamo essere una parte importante di questa industria a zero emissioni nette, della quale abbiamo bisogno a livello globale". "Siamo convinti che il Green Deal europeo sia la nostra strategia di crescita", ha aggiunto von der Leyen.
Von der Leyen conferma: "Il ponte verso un fondo sovrano è il RePower Eu"
Inoltre, von der Leyen, in conferenza stampa, ha confermato che la "soluzione ponte" che l'Ue ha individuato per affrontare le sfide rappresentate dall'Inflation Reduction Act, in attesa del fondo sovrano europeo, le discussioni sul quale "andranno avanti nel corso dell'estate", è essenzialmente RePowerEu, il piano già disponibile che riorienta risorse di Next Generation Eu. La presidente non ha risposto a chi le ha chiesto una quantificazione delle somme necessarie al Fondo sovrano europeo, che dovrebbe finanziare progetti di interesse comune europeo: "Discuteremo con gli Stati membri e poi decideremo le tecnicalità finanziarie", ha chiosato von der Leyen.