Gazprom, contratti non onorati: l'Eni chiede risarcimento miliardario

Il contenzioso aperto da Eni contro Gazprom

di Redazione Economia
Vladimir Putin
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Gas russo, Gazprom rischia di dover risarcire Eni per 12 mld

I rapporti tra Italia e Russia si inaspriscono sempre di più e da ogni punto di vista. Stavolta è il turno delle relazioni commerciali; Eni ha aperto un contenzioso contro la società di idrocarburi russa Gazprom per “aver lasciato al freddo l’Europa”, contravvenendo a quanto pattuito da contratto.

Il risarcimento in ballo potrebbe mettere seriamente in difficoltà le finanze russe. Si parla di 12 miliardi di euro, che sarebbero inoltre, solo la metà della maxi cifra da sborsare per le sue “mancanze”. Oltre ad Eni infatti, anche la Uniper ha aperto un contenzioso con Gazprom chiedendo, a sua volta, 12,5 miliardi di euro. Anzi, è stata proprio la multinazionale tedesca a “suggerire la strada” ad Eni, facendo da apripista in questa battaglia legale. Secondo quanto riporta la Stampa, sulla base di fonti indipendenti russe, il contenzioso italiano è partito lo scorso maggio e verrà discusso a Stoccolma, come da contratto.

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Va precisato che Eni non ha divulgato la cifra richiesta, ma che questo importo è stato calcolato sulla base del gas importato dalla Germania e il relativo risarcimento avanzato dall’azienda tedesca, ragion per cui 12 miliardi risulterebbe una somma verosimile.

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In particolare, Uniper è il primo importatore di gas russo con 20 miliardi di metro cubi di gas all’anno ed è sulla base di questo quantitativo che ha avanzato la propria richiesta. Eni invece, aveva una diversificazione in corso da più tempo, benché gli acquisti di gas rimanessero simili a quelli tedeschi.

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Nel 2022 infatti la multinazionale di idrocarburi italiana avrebbe comprato 17 miliardi di metri cubi da Mosca, “di cui 11 miliardi di metri cubi dovevano arrivare in Italia, e 6 miliardi di metri cubi in Turchia, anche a sostenere l’operazione del gasdotto Bluestream” hanno dichiarato dal cane a 6 zampre. Questa quantità è di molto inferiore a quella del 2021 - di circa 29 miliardi di metri cubi - pari cioè al 40% delle importazioni totali.

Altro elemento fondamentale nella previsione sull’esito della vicenda, è il il fatto che i contratti a lungo termine stipulati con la Russia per l’importazione del gas sono ancora in vigore, “anche se a partire dal giugno 2022 Gazprom export ha iniziato ad applicare riduzioni di consegna”, ha concluso l’Eni.

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