Esteri

I quattro weekend che decidono le sorti del mondo: ecco quali sono

di Enrico Verga

Il fine settimana che si è concluso ha visto: G7, Bilderberg, Lega Araba e summit cinese di Xian. Chi rappresentano e perché sono importanti?

I quattro weekend che decidono le sorti del mondo: G7, Bilderberg, Lega Araba, Summit cinese di Xian

Il weekend che si è concluso ha visto quattro grandi eventi aver luogo contemporaneamente, in quattro differenti aree geografiche e centri di potere. Sono quattro eventi che possiamo dividere per aree di potere, in due sottogruppi. Gli eventi occidentali e i due eventi non occidentali dove si è discusso di soft power cinese e arabo.

Il vertice dei G7 raccoglie le sette più importanti economie del mondo industrializzato. Da sempre un consesso a guida occidentale. Il Bilderberg è forse uno dei summit più discussi nei media occidentali, spesso considerato un evento che vede partecipare i famosi “poteri forti”, vittima di centinaia di teorie complottisti estremamente fantasiose. Il summit della Lega Araba è un evento che raccoglie grosso modo tutti i rappresentanti dei democratici (e non) stati della penisola arabica, Africa del nord e l’area medio orientale. Ultimo il summit cinese di Xian, di cui nessun media occidentale sembra nemmeno conoscere l’esistenza. Comprendere cosa si è discusso (e non discusso) a questi consessi è utile per comprendere cosa accadrà nei prossimi mesi, forse anni.

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G7 di Hiroshima

La bomba vaporizzò migliaia di cittadini in pochi attimi. Hiroshima è una delle due uniche città al mondo (l’altra è Nagasaki) ad essere stata oggetto di una campagna di pubbliche relazioni nucleari. Oltre 100.000 cittadini giapponesi, nel 1945, divennero vittime delle bombe nucleari sganciate dai bombardieri americani di Truman. Come scrisse nel 1985 il Washington Post (prima di essere posseduto da Jeff Bezos, grande fornitore di servizi a servizi segreti e difesa americani): “Eisenhower chiarì che non era necessario colpire i giapponesi con quelle cose mostruose (bombe atomiche Ndr)”. Truman voleva mandare un messaggio chiaro ai russi. La Guerra Fredda stava iniziando e i leader americani volevano mostrare che erano più potenti e pericolosi dell’alleato sovietico.