Guerra Ucraina, grano e mais: se l’Europa è unita le scorte ci sono

Il quadro della situazione tracciato da Consorzi Agrari d’Italia in base alle proiezioni del Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti d’America

Economia
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Guerra Russia-Ucraina, le forniture di grano e mais

La CAI - Consorzi Agrari d’Italia – spiega che se l’Europa si dimostrerà unita gli approvvigionamenti di grano e mais non mancheranno e non ci sarà bisogno di alcuna deregulation comunitaria su OGM, limiti dei residui massimi e prodotti fitosanitari vietati già da qualche anno, che penalizzerebbero gli agricoltori italiani e danneggerebbero consumatori italiani ed europei.

Il quadro, specifica la Cai, è stato tracciato in base alle proiezioni dell’USDA, il Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti d’America. Il problema si presenterebbe qualora Paesi come l’Ungheria, da cui l’Italia importa il 30% di grano tenero e il 32% di mais, confermassero l’intenzione di blindare le proprie scorte.

“Occorre fare una operazione verità e dire che c’è sufficiente disponibilità di prodotti agricoli sul mercato, chiediamo al Governo di vigilare su atteggiamenti speculativi di chi mira ad affossare le produzioni italiane, e di profondere il massimo impegno per garantire che l’Europa sia davvero unita in questo momento di grande crisi per evitare problemi molto più grandi a Paesi, come l’Italia, che non sono autosufficienti con le proprie produzioni e che purtroppo in passato non hanno investito a sufficienza sui contratti di filiera”, spiega Gianluca Lelli, amministratore delegato di Consorzi Agrari d’Italia.

“Allo stesso tempo chiediamo al Governo di evitare qualsiasi deregulation europea su OGM, limiti dei residui massimi o prodotti fitosanitari vietati già da qualche anno, per evitare di danneggiare gli agricoltori italiani che da sempre producono bene, nel pieno rispetto delle regole, e di penalizzare i consumatori”, ha concluso l’ad di CAI.

In particolare, in base ai dati dell’USDA, la Cina potrebbe possedere il 60% delle scorte mondiali di grano e il 70% di mais entro l’estate, ma le quantità residue per il resto del mondo sarebbero comunque sufficienti per arrivare all’inizio del prossimo raccolto estivo. Nello specifico, agli altri Paesi resterebbero 110 milioni di tonnellate di grano e 90 milioni di tonnellate di mais.

Russia e Ucraina con il loro quantitativo stimato (12,6 milioni di tonnellate di grano e 1,85 milioni di tonnellate di mais) rappresentano l’11,5% di grano e il 2% di mais a disposizione del resto del mondo. Gli Stati Uniti potrebbero avere 17,63 milioni di tonnellate di grano (16%) e quasi 40 milioni di tonnellate di mais (43%), mentre le scorte complessive dei Paesi dell’Unione Europea per l’estate potrebbero ammontare al 9% delle rimanenze sia di grano sia di mais.

 

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