I risparmi degli italiani continuano a crescere nonostante crisi e inflazione
Crescono, in generale, i consumi familiari (più del 50%) e la percentuale di chi si definisce finanziariamente indipendente
Crescono i risparmi degli italiani (nonostante la crisi)
Malgrado il 2022 sia stato un anno decisamente complicato, tra rialzo improvviso dell'inflazione, crisi geopolitica ed energetica, secondo uno studio del Centro Einaudi, l'Italia si scopre un Paese sano, e con solidi fondamentali, anche nel confronto con gli altri stati europei. A fianco di chi soffre per il rincaro elle utenze quasi una famiglia su due riesce ancora a risparmiare. Sono perlopiù laureati e con un reddito mensile oltre i 2.500 euro. Il 60% ha una casa di proprietà e risparmia di più rispetto allo scorso anno.
Crescono, in generale, i consumi familiari (più del 50%) e la percentuale di chi si definisce finanziariamente indipendente, ovvero di chi ha imparato a stabilire e assegnare un budget di rischio, seppure la sicurezza del capitale rimane prevalente. Pesa però ancora l'incertezza che ostacola un deciso impiego della liquidità parcheggiata sui conti correnti. Nonostante la capacità del nostro sistema pensionistico di continuare a garantire gli attuali livelli di erogazione sia giudicata fragile, gli italiani sono perplessi ad avvicinarsi a forme previdenziali integrative.
Secondo uno studio di Mercer CFA , per uscire da questa situazione, l’Italia dovrebbe fare di più per incentivare l'adesione a forme di previdenza complementare , continuare ad alzare l’età pensionabile man mano che l’aspettativa di vita aumenta ed evitare di offrire finestre di uscita anticipata dal mondo del lavoro. Il nostro regime previdenziale, infatti, si piazza in 32esima posizione su 44 paesi presi in considerazione. Poco soddisfacente, soprattutto tra i più giovani, anche la sottoscrizione di polizze riferibili a tutte quelle pratiche, preventive e/o curative, che si svolgono su un lungo periodo di tempo onde evitare, laddove possibile, l’insorgere o l’aggravarsi di una situazione di non autosufficienza, che non è solo una condizione medica, ma anche economica. Ha una polizza sanitaria solo il 17% del campione, mentre la RC copre poco più di un soggetto su 12.
Rimane piuttosto scarso anche il livello di educazione finanziaria che varia in base a diversi fattori, tra cui l’età, il livello di istruzione, il genere e l’obiettivo di investimento. La scarsa preparazione finanziaria spinge i giovani a scelte di investimento non ideali: nella maggior parte dei casi, il livello di diversificazione del loro portafoglio è veramente risibile. Il potenziamento dell’educazione finanziaria nel nostro Paese è quindi una priorità. Un passo che non può essere rinviato. Aiutare a prendere decisioni corrette nella gestione dei risparmi e negli investimenti permette di compiere le scelte giuste in tante fasi, anche le più basic. Passando invece agli imprenditori, essi puntano ad investire in digitalizzazione, rinnovamento e formazione: infatti, nel contesto di incertezza le imprese italiane hanno compreso come l’Innovazione Digitale sia una leva fondamentale per la competitività e la crescita.
Cresce infatti l'impiego dell'open innovation, un approccio che si è dimostrato vincente per rispondere velocemente ai nuovi obiettivi e oggi è già praticato dall’80% delle grandi aziende. In particolare, quasi metà (il 49%) ha intrapreso collaborazioni con le startup, diventate attori sempre più important nell’economia. Tra i principali rilievi della ricerca del Centro Einaudi la casa riveste particolare importanza. Cresce la domanda, stimolata dal credito con le transazioni tornate a livelli pre-crisi immobiliare, e nonostante il rialzo repentino dei tassi di interesse sui mutui il mercato rimane dinamico.