Politica
Qatar-gate, i cronisti belgi: la ONG di Panzeri sta cancellando le sue tracce
La “sparizione” di Fight Impunity, la ONG che da giorni si presume centro delle influenze al Parlamento europeo del gruppo indagato nel Qatar gate
Qatar-gate, Panzeri non eletto nel 2019 tra le fila della sinistra per colpa del risultato della Lega fonda la ONG Fight Impunity. Ecco come è andata
“Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante”, diceva Indro Montanelli. Al netto dell’estremizzazione del grande giornalista toscano e dell’evidenza che la presunzione d’innocenza valga sempre per tutti, anche per i politici e i lobbisti coinvolti nel Qatargate, la frase di Montanelli è una suggestione difficile da rimuovere guardando in queste ore al Parlamento europeo.
E’ noto che gli inquirenti tra Belgio, Italia e Grecia abbiano sequestrato 1,5 milioni di euro in contanti, confiscato computer e telefoni cellulari, accusando quattro persone, tra cui la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili e l’ex parlamentare italiano PierAntonio Panzeri di presunti reati.
Fight Impunity è la ONG che da giorni si presume essere il centro dello scandalo dove politici e lobbisti avrebbero cercato di influenzare il Parlamento europeo, condizionati dai finanziamenti del Qatar che nega ogni accusa.
Fondata dall’ex parlamentare europeo PierAntonio Panzeri, come viene riportato sul loro sito, “nel settembre 2019 ha fondato a Bruxelles un'organizzazione senza scopo di lucro, denominata ‘Fight Impunity’”, la ONG “si basa sulla necessità di promuovere la lotta contro l'impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l'umanità”. Un nobilissimo scopo, anche se il contrasto all’impunità (sottrarsi alle conseguenze derivanti da un reato per crimini contro l’umanità) dovrebbe essere l’obiettivo di un organismo tipo il tribunale penale dell’Aia o forse di una qualche entità super partes dell’ONU e non di enti privati a meno che non si sentano, ci viene il dubbio, l’incarnazione terrena dell’anima di Maximilien Robespierre!
La legge e la sua applicazione sono fatti umani, non vanno mai confusi con la giustizia, risentendo dei pregi, difetti e limiti dell’essere umano. Ma tant’è…
“L'impunità”, scrive la ONG sul suo sito, “costituisce una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionali, nonché una grande sfida e un obiettivo prioritario per l'UE”.
Panzeri faceva parte del gruppo socialdemocratico dal 2004 e non è stato rieletto il 26 maggio 2019 a causa dei risultati eclatanti della Lega di Matteo Salvini. A settembre dello stesso anno fonda la fondazione della ONG.
Fa ulteriormente riflettere la descrizione fatta stanotte dai cronisti belgi di DeMorgen, giornale in lingua olandese, messisi alla ricerca della sede della ONG a trazione italiana a Bruxelles. “Sta cancellando le tracce della propria esistenza”, scrivono, “non meno di 13 ONG simili sono domiciliate all'indirizzo. La targhetta che si poteva ancora fotografare mercoledì è già sparita giovedì. Sono rimasti solo globuli di colla secca. L'ufficio della ONG Fight Impunity, che è considerato il fulcro del Qatargate, si trova in 41 Hertogstraat a Bruxelles (Rue Ducale 41, Brussels, Belgium,ndr). Con vista sul Warandepark, a pochi passi dalla residenza ufficiale del primo ministro e del parlamento. È una delle quattordici ONG che hanno sede al primo piano di un palazzo neoclassico del XVIII secolo…”
Ultima notizia postata su Facebook quella del 5 dicembre prima dell’arrivo della tempesta: “Il 2 e 3 dicembre 2022, Fight Impunity e il Servizio di ricerca del Parlamento europeo (EPRS) hanno co-organizzato un seminario di 2 giorni a Parigi e presso la Casa Jean Monnet di Bazoches sulla libertà dei media e la lotta contro l'impunità per i crimini contro i giornalisti”.
Alla sorpresa dei cronisti che parlano di parecchie associazioni di beneficenza sotto lo stesso fa da contraltare il vuoto.
La singolarità resta: dove una settimana prima il team del giornale menzionava i nomi e i volti di enti noti per l’attività di intervento e aiuto verso coloro che subivano ingiustizie e soprusi nel terzo mondo ora rimane solo un riquadro bianco.