IA e microchip, mercati emergenti verso il boom. Ma occhio alle oscillazioni

Secondo le stime di PwC, l’intelligenza artificiale da sola farà aumentare le stime del Pil in Cina del 26,1% e in Nord America del 14,5% entro il 2030

a cura di Rob Mumford*
Intelligenza artificiale
Economia

Intelligenza artificiale e semiconduttori, due mercati emergenti che solleveranno il Pil di Cina e Usa

I nuovi prodotti e servizi digitalizzati generano dati a un ritmo in esponenziale aumento e richiedono sempre più potenza informatica per gestirli, interpretarli e metterli in pratica. Nei mercati emergenti, il settore tecnologico è al secondo posto per dimensioni nell’indice MSCI Emerging Market (col 21,2%, leggermente inferiore ai finanziari con il 21,9%). Considerato il ruolo importante dei mercati emergenti in numerosi settori, i nuovi e vecchi costituenti dell’indice saranno fondamentali per la prossima fase della digitalizzazione, Digital 4.0.

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I progressi tecnologici hanno un effetto top-down positivo: secondo le stime di PwC, l’intelligenza artificiale da sola farà aumentare le stime del Pil in Cina del 26,1% e in Nord America del 14,5% entro il 2030. Questi due Paesi rappresentano circa il 70% del totale globale. A nostro giudizio, grazie alle tecnologie avanzate, all’ampia quantità di dati e alla rapida adozione, il Nord America può produrre un impatto positivo superiore alla media.

Per quanto concerne i mercati emergenti, la disponibilità limitata di chip avanzati in Cina viene compensata dall’abbondanza dei dati, da personale d’eccellenza, dalle opportunità a livello applicativo (essendo un’economia fortemente digitalizzata) e dall’adozione di una serie di politiche con possibili effetti positivi sul Pil oltre la media.

Per far funzionare Chat-GPT servono circa 300.000 processori (280.000 CPU e 10.000 GPU) e Gartner prevede che il mercato globale dei semiconduttori per l’intelligenza artificiale crescerà del 21% in termini di CAGR (tasso di crescita composito annuo) dal 2023 al 2027. Questi processori non funzionano da soli, dobbiamo tenere presente che servono numerose tecnologie correlate, non solo per quest’applicazione, ma anche per i servizi e la tecnologia avanzata della Digital 4.0 e oltre.   

I veicoli elettrici e a guida autonoma che utilizzano l’intelligenza artificiale sono un segnale dell’enorme domanda di semiconduttori, elaborazione dati e infrastrutture che serviranno in futuro per i dispositivi e i servizi di Digital 4.0. Una moderna auto elettrica si avvale di circa 3.000 semiconduttori, quasi il doppio rispetto alle auto tradizionali. Per la guida autonoma, l’intelligenza artificiale è fondamentale poiché consente alle auto di identificare e reagire in tempo reale alle situazioni che si presentano sulla base dei dati raccolti dai sensori.

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Un rapporto di Bank of America cita uno studio Intel secondo il quale un veicolo a guida autonoma connesso potrebbe generare la stessa quantità di dati di 3.000 utenti internet, mentre due auto in comunicazione tra loro potrebbero generare l’equivalente di 8-9.000 utenti internet.

La crescita e la gamma in espansione di beni e servizi hanno implicazioni positive per le società del settore tecnologico nel suo complesso, compresi semiconduttori, semi equipment, memorie (memorie realizzate appositamente per i server), substrato, confezionamento di schede madri e montaggio. Le società asiatiche e dei mercati emergenti sono particolarmente esposte in questi ambiti e hanno un ruolo dominante in diversi segmenti.

I chip di memoria avanzati (che immagazzinano e/o elaborano dati) sono fondamentali per l’intelligenza artificiale che ha bisogno di capacità computazionale più rapida (con un minor consumo di energia), e non solo della semplice capacità di immagazzinare dati. Il settore delle memorie è un mercato con tre grandi operatori, e due delle tre società coreane (SK Hynix e Samsung Electronics) hanno una quota di mercato del 60% circa.

I server AI stanno conquistando rapidamente posizioni in Asia nella catena di distribuzione di prodotti ODM, ovvero sviluppati dal fornitore, che grazie ad anni di ricerca e sviluppo e interazione coi clienti hanno una quota di mercato del 90% circa. I progressi nei processori e nelle tecnologie correlate hanno spinto le fonderie verso il packaging avanzato, ma il mercato dei test e del confezionamento è ancora dominato dalle società asiatiche con una quota di mercato di poco superiore al 50%. Lo abbiamo visto chiaramente durante i lockdown per il COVID-19.

Per la maggior parte della catena di distribuzione correlata, i progressi nell’intelligenza artificiale hanno effetti positivi non solo sui volumi, ma anche sul prezzo di vendita (ASP) e sui margini. I due segmenti che abbiamo citato (memorie e server) esemplificano bene tale fenomeno. Nelle memorie, 1Gb di DDR4 costa 0,2 dollari, l’HBM 1,2-1,3 dollari e 128GB DDR5 costano 0,9-1,0 dollari, il prodotto in più rapida crescita ha un prezzo tra 5 e 7 volte superiore.

Lo stesso vale per gli ODM, il prezzo di un server AI è pari al doppio o al triplo di quello dei server generici, oltre a essere il segmento in più rapida crescita. Grazie a tale duplice vantaggio, gli analisti (tra cui Bank of America) prevedono che i server AI rappresenteranno circa il 20-30% dei ricavi totali dei server ODM entro il 2025.

Invitiamo gli investitori alla cautela sulla scorta delle profonde oscillazioni registrate, delle valutazioni attuali, dello scenario ciclico della tecnologia e anche del fatto che alcuni prodotti correlati all’intelligenza artificiale rappresentano solo una piccola percentuale dei prodotti delle aziende in questo momento (per quanto siano in rapidissima crescita).

*Investment Director, Emerging Markets Equities di GAM

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