Ilva, il governo trova l'accordo: resta a Mittal. Ma i soldi li mette lo Stato

Il ministro sconfessa il collega Urso che puntava alla nazionalizzazione. Sindacati in rivolta

di Redazione Economia
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Ex Ilva, servono 5 mld e il tempo è scaduto. Lo Stato interviene ancora e ci mette i soldi

Non c'è pace per l'ex Ilva di Taranto che dal 2017 è in mano alla compagnia franco-indiana Arcelor Mittal, arriva l'ennesima svolta ma anche questa volta poco risolutiva. Il governo - si legge su Il Fatto Quotidiano - avrebbe infatti trovato un accordo con Mittal, concretizzato in un'intesa siglata un paio di settimane fa. La novità potrebbe essere comunicata ai sindacati, convocati per oggi a Palazzo Chigi. Il che forse spiega la stranezza di aver fatto recapitare l’invito a Cgil, Cisl e Uil dallo staff del sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, invece di tenere l'incontro al ministero delle Imprese, com'è sempre avvenuto. Tecnicamente è un Memorandum siglato per conto del governo dal ministro Raffaele Fitto, dall’ad di Acciaierie Lucia Morselli e dal colosso franco-indiano.

I contenuti sono riservati, ma da quel che filtra - prosegue Il Fatto - verrebbe sconfessata la strategia portata avanti nell’ultimo anno dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha tentato di convincere Palazzo Chigi a portare lo Stato in maggioranza, sostituendo Morselli, per evitare il collasso della più grande acciaieria d’Europa. Meloni ha infatti deciso da tempo di affidare il dossier a Fitto, contrario alla nazionalizzazione. Il problema è che il siderurgico è in una situazione drammatica.

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Negli ultimi due anni lo Stato ha speso 1 miliardo per tenerlo in piedi, ma a comandare è Mittal e la manager che tre anni fa ha chiamato per fare la guerra al governo italiano. La nuova intesa, che andrà tradotta in un contratto, non pare però risolutiva. L'impegno finanziario vero se lo dovrà sobbarcare lo Stato. Ammesso si riesca a passare il vaglio degli aiuti di Stato, non è chiaro quale sia l’impegno finanziario di cui dovrà farsi carico Mittal oltre a quello di invertire il ciclo negativo nella gestione operativa. Servono 5 miliardi di investimenti e il tempo è scaduto. Sindacati in rivolta.

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