Inter, bilancio in rosso per 120 milioni, urge plusvalenza. Ma è boom abbonati

La Beneamata punta al tutto esaurito per gli abbonamenti già alla fine di giugno. Dybala potrebbe arrivare, Lukaku rimane un miraggio

di Marco Scotti
Economia
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Inter, bilancio in rosso ma migliora la situazione

Nessuna sorpresa positiva o negativa: l’Inter dovrebbe chiudere il bilancio al 30 giugno con un passivo di circa 120 milioni di euro. Se si vuole guardare al lato positivo, vuol dire aver dimezzato in 12 mesi l’indebitamento. Ma, certo, il fardello è notevole. L’abbattimento del rosso è stato possibile principalmente grazie alla cessione dei giocatori: Romelu Lukaku è stato venduto per 113 milioni di euro, generando una plusvalenza di circa 60 milioni. Achraf Hakimi, invece, è stato piazzato al Paris Saint Germain per circa 60 milioni più bonus, con una plusvalenza di oltre 27 milioni. Siamo a poco meno di 90 milioni, cui si sommano i risparmi sugli stipendi, visto che il bomber guadagnava quasi 8 milioni netti, cifra che nessuno ha più raggiunto nella rosa. Inoltre ci sono gli accordi di sponsorizzazione. I nuovi partner sulla maglia, Socios.com, hanno quasi raddoppiato gli emolumenti garantiti da Pirelli portandoli a 20 milioni all’anno, terzo accordo più remunerativo in Serie A. 

A proposito delle aziende del mondo cryptofinance: c’è chi teme che, ora che il bitcoin è in calo, anche la loro solidità possa essere a rischio. In realtà, dalla società fanno sapere di non temere eventuali tracolli, anche perché Socios è partner Uefa. Non solo: quello che veramente affascina l’Inter è che la possibilità di gestire in tempo reale il mondo delle scommesse rappresenta il futuro dello sport. Al momento, quindi, avanti con soddisfazione con i nuovi partner. 

Infine, soddisfazione anche dal punto di vista degli abbonamenti e dei biglietti. Perché è iniziato da circa due settimane fa il rinnovo degli abbonamenti per gli abbonati della stagione 19-20 che sta andando molto bene, nelle prossime settimane verrà aperta la vendita per chi era in lista d'attesa nel 19-20 e per Inter Club e i titolari della tessera "Siamo noi". Il 20 giugno aprirà la vendita libera, ma la società si aspetta che a quel punto siano rimasti pochissimi posti dei 38mila abbonamenti disponibili. Sono lontani i tempi in cui l'Inter aveva 58.410 tesserati (era il 1999), ma il trend è positivo. 

Inter, le brutte notizie del bilancio

Non sono tutte buone notizie, però. A gravare sul bilancio nerazzurro ci sono due problemi: il primo è quello che riguarda Christan Eriksen il quale, pagato 27,5 milioni nel mercato di gennaio del 2020, percepiva 7,5 milioni all’anno netti. Bene, dopo la tragedia sfiorata agli Europei, il calciatore danese ha dovuto impiantare un defibrillatore nel cuore, una condizione che non permette di ottenere l’abilitazione sportiva in Italia. Da qui, la necessità di rescindere il contratto, generando una minusvalenza di quasi 15 milioni. Inoltre, a causa del Covid, diverse agenzie asiatiche che avevano accordi con l’Inter hanno ritardato o saltato tranche di pagamento, lasciando la Beneamata con un ulteriore problema. 

Nella prossima pagina: i movimenti di calciomercato

Il momento delle cessioni

C’è poi la vicenda del prestito di OakTree. Come rivelato da Calcio e Finanza, infatti, il fondo ha in mano il 100% delle azioni dell’Inter, cioè quelle di proprietà di Suning e il 31% che è di LionRock. Non solo: il prestito di 292,12 milioni ha interessi annui del 12%, che sono costati nel solo 2021 circa 21 milioni. Per tutti questi motivi, dunque, l’opera di “bonifica” dei conti da parte del management procede principalmente con due obiettivi: tagliare il costo della rosa di circa il 10-15% e generare una plusvalenza da 60 milioni di euro. Per quanto riguarda la “sforbiciata”, siamo – al netto ovviamente di nuove acquisizioni – intorno a 27 milioni di risparmi. A dare l’addio all’Inter saranno infatti Ivan Perisic, Christian Eriksen (che ancora ha pesato sul bilancio), Andrea Ranocchia, Matias Vecino e Aleksander Kolarov (che si è ritirato a gennaio). Insieme a loro potrebbero salutare anche Alexis Sanchez e Arturo Vidal (che pesano per oltre 17 milioni a bilancio), cui però bisognerà corrispondere una buona uscita, di fatto riducendo gli effetti benefici del loro addio.

Per quanto riguarda le plusvalenze, invece, gli indiziati principali sono due difensori. Il primo è Stefan De Vrij, che è stato rilevato a parametro zero dalla Lazio; il secondo è Alessandro Bastoni, accreditato di un valore di mercato intorno ai 60 milioni dal sito Transfermarkt. L’Inter l’ha comprato nel 2017 dall’Atalanta per complessivi 31,1 milioni. Attualmente, dunque, il difensore è iscritto a bilancio per circa 6 milioni di euro e ne percepisce 5,18 lordi. Sarà lui a lasciare l’Inter? C’è poi anche l’ipotesi Lautaro Martinez, che ha rinnovato da poco e che costa 7,7 milioni lordi all’anno. Vale 70 milioni, l’Inter l’ha pagato 25 nel luglio del 2018. Anche lui pare essere un indiziato per partire. Si vedrà, insomma. 

I nuovi acquisti

Non c’è solo il tema della campagna in uscita, comunque. L’Inter ha già annunciato il portiere camerunense Onana, che ha già svolto le visite mediche. Poi c’è il capitolo “parametri zero”: Paulo Dybala piace, pare anche che l’offerta recapitata (circa 6 milioni netti più 2 di bonus facilmente raggiungibili) possa essere quella giusta. Tanto che alcuni si sbilanciano nel dire che sia già dell’Inter. Eccessivo, almeno per ora. Così come eccessivo è definire Henrikh Mkhitaryan un nuovo giocatore della Beneamata. Ma anche in questo caso la trattativa c’è e potrebbe andare in porto a breve. Infine c’è il capitolo vice-Brozovic, con l’albanese Asslani che potrebbe arrivare da Inzaghi. Qualcosa andrà fatto anche in difesa: Bastoni o De Vrij (ma c’è chi teme che entrambi possano andare) dovranno essere sostituiti. Da Bremer del Torino? O Marotta ha qualche altro asso nella manica?

Infine c’è il capitolo Lukaku. Romelu manca all’Inter e viceversa, ma serve trovare un modo per far quadrare i conti. Il belga è a bilancio per il Chelsea per circa 90 milioni di euro. In un momento di passaggio da Abramovic a Boehly è difficile pensare che si vogliano svendere pezzi pregiati. L’unica via, strettissima, è quella del prestito oneroso. Ma Lukaku dovrebbe anche ridursi lo stipendio, oppure dovrebbe esserci una compartecipazione tra Inter e Chelsea. Quasi impossibile, insomma. Ma i tifosi sono stati abituati a colpi di scena incredibili. Chissà che a Beppe Marotta non riesca la magia. 

 


 

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