Politica
"Draghi resta premier dopo le prossime elezioni". La rivelazione di Cacciari
Cacciari: "Mattarella impedirà la crisi e le elezioni anticipate". Intervista
Cacciari ad Affaritaliani.it: "Non andrò a votare il 12 giugno per i referendum sulla Giustizia"
"Non credo che andrò a votare, non mi sono al momento posto il problema". Massimo Cacciari annuncia ad Affaritaliani.it che non andrà alle urne domenica 12 giugno per i referendum sulla Giustizia. "Non si può continuare a sputtanare un istituto così importante del nostro ordinamento inflazionandolo con argomenti sui quali l'opinione pubblica non è adeguatamente informata e non è nemmeno interessata visto che è impegnata su altri temi. Non si usa così lo strumento referendario".
L'ex sindaco di Venezia non crede affatto l'ipotesi di crisi di governo in estate e di elezioni politiche a settembre/ottobre, "neanche per sogno, una crisi verrebbe impedita dal Capo dello Stato in quanto porterebbe l'Italia, quasi in stagflazione, in una situazione ancora più drammatica. Il debito aumenta di qualche centinaia di milioni al giorno, le industrie stanno passando le pene dell'inferno, anche per colpa delle auto-sanzioni che ci siamo inflitti. Si va avanti così fino alla fine della legislatura con la concreta possibilità che dopo le prossime elezioni il risultato sia identico a quello del 2018. E quindi nascerà un altro governo di larghe intese che avrà come presidente di nuovo Draghi o qualcuno come Draghi. Mi sembra abbastanza ovvio, visto che i partiti non hanno alcuna intenzione di varare una riforma elettorale che assicuri maggioranze solide in Parlamento".
"Se ci fosse una maggioranza spostata a destra il primo tentativo, politico, che farebbe Mattarella sarebbe con Giorgetti. Se fosse spostata a sinistra ci sarebbe un derby Letta-Conte. Ma è quasi certo che nessuna coalizione avrà numeri solidi per governare e non potrà farlo. L'ideale sarebbe Cottarelli, finalmente porterebbe una po' di sana spending review eliminando un po' di burocrazia dei ministeri. Ma Cottarelli non piace a nessuno, se non al sottoscritto e a pochi altri. Draghi sicuramente non si presenterà alle elezioni, non è certo Monti, sta lì, sul colle in attesa sapendo che quasi certamente torneranno per forza da lui", conclude Cacciari.
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