Julius Baer resta ancora all’asciutto su Kairos: perdite oltre 8,5 milioni
Dopo che lo scorso anno il gruppo Kim aveva rinunciato al dividendo a fronte di 125mila euro di perdite, pochi giorni fa si è ripetuto lo stesso copione
Kairos, costi e svalutazioni estere mandano ko il bilancio 2022 con perdite di oltre 8,5 mln
La banca privata svizzera Julius Baer resta ancora all’asciutto su Kairos, la controllata boutique finanziaria italiana che opera nell’asset management e wealth management, fondata da Paolo Basilico già marito di Nicoletta Zampillo poi moglie del defunto Leonardo Del Vecchio. Infatti dopo che lo scorso anno il gruppo Kairos Investment Management (Kim) oggi presieduto da Dieter Armin Enkelmann e guidato da Alberto Castelli aveva rinunciato al dividendo a fronte di una miniperdita di 125mila euro, lo stesso copione s’è ripetuto qualche giorno fa. L’occasione è stata l’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2022 chiuso in questo caso nella parte civilistica con una più significativa perdita di oltre 8,5 milioni, quasi doppia a 16 milioni nel consolidato.
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Va rilevato che il passivo è sostanzialmente attribuibile ai costi sostenuti per l’ordinaria operatività della società ma soprattutto alla svalutazione di quasi 7 milioni intervenuta sulla controllata olandese Kairos Investment Management Bv che a sua volta controlla la britannica Kairos Investment Management Ltd. L’olandese ha chiuso il 2022 con una perdita di 7 milioni comprensiva del writeoff e quella inglese (che gestisce direttamente o in delega fondi di fondi hedge e comparti di sicav lussemburghese) ha segnato un passivo di 3,6 milioni di sterline. Anche la controllata italiana Kairos Partners Sgr, che gestisce fondi, lo scorso anno ha perso quasi 9 milioni.
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La relazione sulla gestione segnala comunque che prosegue l’attuazione del piano triennale approvato a maggio del 2021, che il gruppo è “sufficientemente patrimonializzato” e che anche “alla luce dei risultati conseguiti nei primi due meso del 2023” non sussistono elementi di incertezza sull’operatività. Tra i soci di minoranza di Kim figurano col 30% i gestori-manager Guido Brera, Rocco Bove e Massimo Trabattoni, l’a.d. Castelli (3%) e Caterina Giuggioli (2%). La Sgr, oggetto di due ispezioni nel 2022 (prima di Banca d’Italia e poi della autorità svizzera Finma che non hanno rilevato problematiche di conformità) a inizio anno è stata anche oggetto di verifica fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.