Liguria e Piemonte, truffa delle seconde case. Una residenza su 4 è finta
Da Bardonecchia a Bordighera, la rivolta dei sindaci che chiedono una radicale riforma della fiscalità: "Danni da milioni di euro senza Imu"
Liguria e Piemonte, manca il 25% dell'Imu. Le truffe per non pagare la tassa
Il governo sta lavorando alla riforma del Fisco ma c'è un capitolo fin qui poco considerato che crea una voragine nei conti dello Stato, le truffe sulle seconde case per non pagare l'Imu. I dati che arrivano da Liguria e Piemonte evidenziano una situazione davvero drammatica. Da Bardonecchia a Bordighera, la rivolta dei sindaci che chiedono una radicale riforma della fiscalità locale per garantire gli accertamenti. A questi - si legge su La Stampa - si aggiunge l'appello dell'Unione nazionale Comuni: "Danni da milioni di euro. Il governo deve approvare regole più dure e deve farlo il prima possibile". Il canovaccio dell’italica furberia è quello del marito residente in città, della moglie o del figlio nella seconda casa al mare o in montagna e di un intero nucleo famigliare che così sfugge alle maglie del fisco senza versare un solo centesimo di Imu allo Stato e ai Comuni.
Un malcostume che per Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem, l’Unione nazionale Comuni, comunità e enti montani, merita una riflessione quanto mai urgente, proprio ora che il governo sta mettendo mano alla riforma del Fisco. "Anche perché – è la stima di Bussone – le mistificazioni e le truffe sulle residenze fittizie per non pagare le imposte oscillano tra il 15 e il 25% a seconda delle località. Un danno da milioni di euro per il quale si sarebbero dovute trovare delle contromisure proprio nella delega fiscale. Esecutivo e Parlamento devono approvare regole più dure, e devono farlo adesso".
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L’onere della prova e dei controlli - prosegue La Stampa - è comunque scaricato sempre sui municipi o le forze dell’ordine, "ma tutti conosciamo le difficoltà di organico e di bilancio di amministrazioni dove spesso è il sindaco ad assolvere alle funzioni di un personale che semplicemente non c’è" ricorda Bussone. Per questo, secondo il presidente nazionale dell’Uncem bisognerebbe procedere prima con una radicale riforma della fiscalità locale per garantire ai Comuni le risorse necessarie per un’attività accertativa che non è più rinviabile, anche per dimostrare al governo quanto sia necessaria una stretta sul malcostume delle residenze fittizie.