Lukoil a Priolo, Urso: "Pronti a usare la golden power per nuovi compratori"
Il ministro: "L’impianto di Priolo è un asset strategico per la nostro sistema produttivo per la nostra filiera industriale del settore chimico"
Lukoil, Urso: "Pronti all'uso della Golden Power se ci saranno nuovi investitori"
“Nel caso in cui ci fossero investitori disponibili a rilevare l’impianto noi realizzeremo quel contesto prescrittivo che lo strumento della Golden Power ci consente affinché comunque vengano garantiti livelli produttivi, occupazionali e anche gli investimenti per recupero ambientale”. Lo ha detto il ministro per le imprese e il Made in italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo al ministero su Lukoil di Priolo aggiungendo che “su questo siamo impegnati in prima fila da subito, riteniamo strategico assolvere al nostro impegno di garantire l’interesse nazionale”. “L’impianto di Priolo è un asset strategico per la nostro sistema produttivo per la nostra filiera industriale del settore chimico in modo specifico e quindi è un interesse nazionale” aggiunge il ministro.
Lukoil: il piano dei sindacati, al primo punto riconversione
I sindacati di Siracusa hanno definito un piano, composto da 7 punti, per il rilancio del Petrolchimico. Tra le priorità - fanno sapere nel giorno della protesta a Siracusa e del Tavolo tecnico al ministero delle Imprese - ci sono la riconversione industriale, un vasto intervento di bonifica dei siti dismessi, ed il potenziamento della rete infrastrutturale. La parola d'ordine, indicata da Cisl e Cgil nel documento unitario che sarà consegnato al prefetto di Siracusa, è un processo di decarbonizzazione da finanziare con la Transizione ecologica. "È necessario, però, creare - dicono Cgil e Cisl le condizioni per favorire azioni tese alla trasformazione dell’industria petrolchimica e chimica, con importanti e indispensabili investimenti sui processi di decarbonizzazione".
E, poi, nuovi investimenti e nuove imprese del settore da fonti rinnovabili possono rappresentare una grande opportunità climate neutral per il Polo e per il sistema economico regionale. Al governo si chiede di far rientrare il Petrolchimico nel piano della Transizione ecologica "L'obiettivo è un piano di transizione energetica - aggiungono Cgil e Cisl - che confermi la vocazione produttiva e industriale del Polo e garantisca l’impiego dei lavoratori coinvolti. L’evoluzione degli scenari globali, resi più complessi dalla crisi pandemica prodotta dal coronavirus, dalla guerra in Ucraina con il conseguente embargo che mette a rischio le attività di Isab Lukoil e, in ultimo, con la pesante inchiesta della magistratura che ha portato al sequestro del depuratore consortile Ias e dell’impianto della Priolo Servizi, rischiano di bloccare le attività industriali del siracusano con effetti devastanti dal punto di vista sociale ed economico per tutto il territorio".
Corteo a Siracusa per "il salvataggio del Petrolchimico" travolto dal caso della vicenda Lukoil, la società proprietaria di due raffinerie a Priolo che potrebbero interrompere la produzione. Alla mobilitazione organizzata da Cgil e Cisl almeno duemila i manifestanti, quasi tutti con cappelli e bandiere. Davanti al corteo diversi striscioni ma ci sono anche bambini, venuti con i genitori lavoratori che hanno deciso di prendere parte alla protesta, e anche qualche delegazione di studenti. Insieme ai manifestanti, ci sono i sindaci della provincia di Siracusa mentre il primo cittadino del capoluogo è a Roma per partecipare al vertice al ministero delle Imprese voluto dal governo per decidere che strategia adottare per salvare la Lukoil, che necessita di crediti per acquistare grezzo da altri paesi che non siano la Russia. Davanti al ministero un presidio della Uil. Dal 5 dicembre, scatterà l'embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia, l'unico al momento trattato da Lukoil. Tra le soluzioni individuate, la garanzia della Sace, una controllata di Stato, per l'erogazione dei crediti Lukoil da parte delle banche.
Sindacati: "Il Governo assicuri la continuità produttiva"
“Il Governo deve assicurare la continuità produttiva della raffineria Isab-Lukoil di Priolo con tutte gli strumenti necessari atte ad assicurare le linee di credito”. Lo ha detto Antonio Pepe, segretario nazionale della Filctem Cgil, al termine dell’incontro tenutosi stamane presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza del ministro Adolfo Urso per l’area industriale del siracusano.
“L’assenza degli istituti di credito al tavolo di confronto è un fatto gravissimo. Allo stesso tempo il sequestro del depuratore, da parte della magistratura, rimane un problema sul quale bisogna trovare rapidamente una soluzione per la messa a norma, in mancanza di questo si comprometterebbe tutta l’area industriale. Per tali ragioni va subito istituito un tavolo permanente con tutti i soggetti istituzionali locali e nazionali, e delle imprese che insistono sul territorio per scongiurare un disastro sociale che la Sicilia e il Paese non possono permettersi”, ha concluso Pepe.