Meloni in Libia: "Italia hub energetico Ue". Eni: accordo da 8 miliardi
La premier in missione a Tripoli mette sul tavolo dossier importanti come energia, gas e immigrazione. L'incontro con il primo ministro Abdel Hamid al-Dabaiba
Meloni in Libia con Antonio Tajani e Matteo Piantedosi: focus su energia e immigrazione
“L’Italia vuole essere un hub energetico per l’intera Europa” e la Libia, per realizzare tale progetto, “è un partner fondamentale”. La premier Giorgia Meloni, in occasione della sua prima missione a Tripoli, ribadisce ciò che in settimana ha avuto modo di sottolineare in Algeria: l’Italia, con gli alleati giusti, ha tutte le carte in regola per diventare uno snodo fondamentale del Mediterraneo.
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"La Libia è per noi un partner economico assolutamente strategico, le nostre relazioni commerciali hanno continuato a consolidarsi, lo testimonia l'aumento del volume di scambi del 180 per cento nel 2021 rispetto all'anno precedente e questo trend positivo sta continuando anche nel 2022. L'Italia rimane per la Libia il primo partner e il primo cliente", ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo aver incontrato il Primo ministro del Governo di unità nazionale libico, Abdel Hamid Dbeibah.
Meloni in Libia: guarda il video dell'intervento
"Ovviamente, ha spiegato il premier italiano, questo significa che la Libia è un mercato strategico per le nostre aziende, vale per l'energia, vale nel campo delle infrastrutture, dove mote sono le iniziative e i dossier che abbiamo aperti. Vogliamo portare avanti gli impegni che ci siamo presi", come la costruzione dell'autostrada, "è molto importante iniziare il prima possibile i lavori sull'aeroporto internazionale di Tripoli. Riprendere i voli diretti tra Italia e Libia è una condizione fondamentale per legare i nostri Paesi" e superare quindi una situazione di impasse.
La visita oggi a Tripoli "di una delegazione italiana di alto livello" guidata dalla premier Giorgia Meloni, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e dell'Interno Matteo Piantedosi ha avuto "come apice la firma dell'accordo tra Eni e Noc per la fornitura di unità navali", ha sottolineato a sua volta il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah, in dichiarazioni alla stampa a Tripoli, rivendicando "la serietà" dell'impegno "per preservare la pace e il processo politico e impedire il ritorno alla guerra attraverso il sostegno al processo elettorale".
Energia, da Eni accordo storico da 8 miliardi di dollari
Ma non solo cooperazione. In Libia è stato stretto anche un accordo "storico" sotto il profilo energetico tra Eni e il primo operatore nazionale da ben 8 miliardi. “L’accordo di oggi consentirà di effettuare importanti investimenti nel settore dell’energia in Libia, contribuendo allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel Paese, e rafforzando la posizione di Eni come primo operatore in Libia”, ha detto l'amministratore delegato del colosso italiano Claudio Descalzi.
"Eni è presente in Libia dal 1959, ringrazio Claudio Descalzi per essere qui oggi. L'Eni ha di fatto contribuito a una parte importante della storia libica di questi anni, dello sviluppo economico della Libia" e "oggi grazie al gasdotto Green stream condividiamo anche uno strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e la firma di oggi dell'intesa tra Eni e Noc è un passaggio molto importante, un passaggio storico nella lunga e proficua collaborazione".
"Ovviamente l'intesa rilancia una serie di iniziative per diversificare le fonti energetiche, è fatta soprattutto per garantire energia ai cittadini libici e garantire maggiori flussi verso l'Europa in un progetto che l'Italia sta portando con forza avanti: fare dell'Italia un hub di approvvigionamento energetico dell'intera Europa e dare maggiore strategicità al ruolo della nostra nazione. La Libia per questo quadro è un partner fondamentale".
Accordo Eni-Libia sul gas: guarda il video della firma
Libia, Meloni: "Da qui oltre 50% di migranti irregolari, intesifichiamo gli sforzi"
Nella missione in Libia di Meloni spazio poi al dossier immigrazione. "Il contrasto ai flussi di immigrazione irregolare è per noi un dossier assolutamente centrale. Nonostante gli sforzi anche delle autorità libiche, nonostante i nostri sforzi i numeri dell'immigrazione irregolare verso l'Italia rimangono alti, si tratta di oltre il 50 per cento di persone che vengono dalla Libia, crediamo che si debbano intensificare gli sforzi in materia di contrasto alla tratta di essere umani, chiaramente assicurando un trattamento umano alle persone interessate", ha dichiarato la premier.
"Restiamo determinati a confermare il nostro impegno costante a supporto delle autorità libiche nella gestione dei flussi -ha aggiunto la premier italiana- e nell'assistenza alle comunità locali. Crediamo che si possa e si debba fare di più, ovviamente siamo pronti a fare la nostra parte e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali".