Nadef, Superbonus azzoppa la crescita: deficit 2023 sale dal 4,3% al 5,3%

Il Consiglio dei ministri approva la nota di aggiornamento al Def

di Redazione Economia
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Nadef, il deficit 2023 sale dal 4,3% al 5,3% per effetto "ricalcolo" del Superbonus

Il deficit/pil nel 2023 sale dal 4,3% al 5,3% ''interamente per l’effetto del Superbonus 110%''. Lo rilevano fonti di palazzo Chigi, dove è in corso il Consiglio dei ministri che deve varare la Nota di aggiornamento al Def.

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Ieri l'Eurostat ha classificato il Superbonus "pagabile" per il 2023, con la conseguenza che le spese verranno tutte conteggiate nel deficit di quest'anno, portando all'incremento indicato nella Nadef.

''I bonus edilizi avranno un impatto negativo sui conti pubblici'', spiega palazzo Chigi. ''In assenza di questi, il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno. I bonus edilizi comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell’intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell’economia reale e delle famiglie''.

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Il motivo per cui il debito non diminuisce come auspicato è perché, ormai diventa evidente a tutti, il conto da pagare per i bonus edilizi, soprattutto il Superbonus, i famosi 80 miliardi ahimè in aumento, sono pagati in 4 comode rate dal 2024. In assenza di questo il debito sarebbe calato di un punto percentuale ogni anno". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm.  "Il quadro di finanza pubblica si ispira ad un principio di serietà, responsabilità, si inserisce in un quadro ridiscussione delle regole del patto di stabilità in sede Europea. L'Italia ha una posizione chiara di tipo negoziale. Riteniamo di aver fatto le cose giuste con grande responsabilità".

Nadef, Giorgetti: "Mps può rappresentare una leva per costituire un polo forte"

"Per quanto riguarda il se e il quando le privatizzazioni verranno effettuate lo decide il ministro dell'Economia. Mps è una storia di un grande successo italiano, una banca solida, pensiamo alla situazione ereditata anche solo due anni fa. Se e quando verranno decise delle operazioni lo deciderà il ministro dell'Economia e lo dirà, evitando fenomeni di speculazione che invece di sembra di vedere in questi giorni, con l'0biettivo di rafforzare la banca e il sistema bancario italiano". "L'obiettivo è di fare politica industriale. Mps può rappresentare una leva per costituire un polo forte. Non abbiamo necessità di fare cassa subito".

Nadef, Giorgetti: "Bce? Confido che sappia gestire gli strumenti a disposizione con saggezza" 

"Il mestiere del banchiere centrale è diverso da quello di ministro dell'Economia. Se io fossi al posto di Christine Lagarde magari farei le stesse cose che fa lei. Se Christine Lagarde fosse qui questa sera probabilmente direbbe le cose che sto dicendo io. Confido che la Bce sappia gestire i strumenti che ha a disposizione con saggezza e lungimiranza per garantire la stabilità del sistema". Ad affermarlo è il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato la Nadef. "Questa proposta di programmazione economica - aggiunge - è seria e responsabile e credo che la risposta sulla spesa pubblica lo testimoni. Dimostrerà a tutti il nostro tipo di profilo". "Non vedo la correlazione con il Mes che dipende da altri tipi di valutazioni e onestamente anche questa retorica dello scambio tra il Mes e scostamenti vari, io non l'ho mai posta e mai ne ho sentito parlare. E' un binario parallelo che risponde a delle logiche di altro tipo", sottolinea il ministro.

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