Nomine, Polizia: braccio di ferro su Giannini. Finanza, De Gennaro in pole
Sul tavolo anche le scelte del prefetto di Roma e dell'ad Rai. Ma è scontro in maggioranza, oggi il Cdm decisivo
Nomine, il bando ad hoc per cacciare Fuortes dalla Rai
Il governo Meloni torna ad occuparsi di nomine, previsto un Cdm ad hoc sul tema, fissato alle 16 di oggi. Si preannuncia una svolta per l'assegnazione di alcune poltrone chiave: dalle Fiamme gialle alla Polizia, fino alla Rai. A Palazzo Chigi - si legge sul Corriere della Sera - si lavora e si discute da giorni in vista di una nuova tornata di nomine che, a parte viale Mazzini riguarda i vertici degli apparati dello Stato. Il timbro dell'ufficialità ancora non c’è, ma oggi potrebbe essere il giorno in cui Meloni, dopo la partita delle partecipate statali, decida di muovere importanti pedine sulla scacchiera delle forze di polizia. Oltre a innescare il grande giro di valzer in Rai con un decreto ad hoc che convinca l’attuale amministratore delegato Carlo Fuortes a lasciare viale Mazzini: direzione Napoli. A imporre una nuova mano di risiko è l’uscita dalla Guardia di Finanza del comandante generale Giuseppe Zafarana, che dopo 42 anni nelle Fiamme Gialle è stato scelto per prendere il posto di Lucia Calvosa come presidente di Eni.
La battaglia per la successione agita da settimane il governo, per il braccio di ferro che vedrebbe - prosegue il Corriere - da una parte Giancarlo Giorgetti e dall’altra Alfredo Mantovano. Stando alle voci che si rincorrono nei palazzi il ministro dell’Economia si è battuto per la promozione del generale Umberto Sirico, attuale comandante dei Reparti speciali della Gdf. Il sottosegretario alla presidenza sarebbe invece in pressing perché sulla prestigiosa poltrona liberata da Zafarana vada ad accomodarsi il generale Andrea De Gennaro, comandante in seconda e fratello di Gianni, ex capo della Polizia. Ci sono tensioni anche sulla nomina del capo della Polizia, per cui non è certo che oggi il dossier arrivi in Cdm. Com’è ormai abbondantemente trapelato il ministro dell’Interno Piantedosi e il vicepremier ed ex inquilino del Viminale, Salvini, hanno deciso di sostituire Lamberto Giannini, nominato nel 2021 da Draghi e Lamorgese e puntano sul vice direttore dell’Aisi, Vittorio Pisani. Il problema è trovare un ruolo che non sia sgradito a Giannini.