Edison, il 2021 si chiude con ricavi a € 11,7 miliardi

Dopo un 2020 fortemente impattato dalla pandemia, il 2021 si è chiuso con un’ottima performance di tutti i business, risultato netto positivo per 413 milioni

Nicola Monti CEO Edison
Corporate - Il giornale delle imprese

Edison, bilancio al 31 dicembre 2021: dopo la pandemia marcata crescita di tutti gli indicatori

Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi ieri, ha esaminato il bilancio al 31 dicembre 2021 che, dopo un 2020 fortemente impattato dalla pandemia e dalla contrazione dei consumi energetici, si è chiuso con una marcata crescita di tutti gli indicatori economici e con un’ottima performance di tutti i suoi business. I risultati sono frutto della forte ripresa economica e delle operazioni di portafoglio che hanno rafforzato il posizionamento strategico della società sulle attività della transizione energetica: generazione elettrica low-carbon, in particolare rinnovabile, uso efficiente del gas e servizi energetici ai clienti. La società ha consolidato l’impegno rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) della società è salito a 989 milioni di euro con una crescita del 44,6% rispetto al 2020, grazie soprattutto al contributo della Filiera Energia Elettrica. Il risultato di questa Filiera è frutto soprattutto della performance delle attività di ottimizzazione del portafoglio produttivo, di dispacciamento dell’energia, oltre che di produzione rinnovabile. Al miglioramento della marginalità hanno contribuito anche i buoni risultati dei servizi di efficienza energetica e delle vendite sul mercato retail, dopo un 2020 impattato significativamente dalla pandemia e da effetti climatici che avevano ridotto i consumi di energia. La Filiera Attività Gas registra l’incremento dei volumi venduti e la dismissione di Infrastrutture Distribuzione Gas (IDG).

Il Gruppo ha chiuso il 2021 con un risultato netto positivo per 413 milioni di euro da 19 milioni di euro del 2020. Il risultato è frutto del buon andamento industriale - favorito dalla ripresa dello scenario economico - che malgrado elementi non ricorrenti correlati alle Attività non-Energy registra in positivo l’esercizio dell’opzione di riallineamento dei valori fiscali di alcuni asset e del goodwill. Il risultato netto corrente è di 463 milioni di euro.

L’indebitamento finanziario al 31 dicembre 2021 è sceso a 104 milioni di euro da 520 milioni di euro al 31 dicembre 2020. La performance industriale ha permesso una crescita del 20% degli investimenti destinati alla produzione low carbon (in fase di realizzazione due centrali termoelettriche di ultima generazione in Veneto e Campania) e da fonti rinnovabili, nonché ai servizi energetici e ambientali. Hanno contribuito ampiamente alla creazione di cassa anche le operazioni straordinarie legate al riposizionamento strategico della società: la cessione delle attività E&P in Norvegia e di IDG e l’ingresso di un partner finanziario nel capitale di Edison Renewables dopo l’acquisto del 70% di E2i Energie Speciali. Questo impatto positivo è stato bilanciato da uno scenario prezzi di mercato altamente volatile che ha portato a un significativo incremento del capitale circolante nella seconda parte dell’anno. Fenomeno questo che ci si attende sia di natura temporanea.

La focalizzazione di Edison sulle energie rinnovabili, i servizi di efficienza energetica e il mercato residenziale, unito al deciso miglioramento nel profilo di rischio industriale e i solidi risultati conseguiti sono alla base delle revisioni operate dalle agenzie di rating nel corso del 2021: Standard&Poor’s e Moody’s hanno infatti alzato il rating della società rispettivamente a BBB/ outlook stabile e a Baa2/outlook stabile. Tuttavia, a gennaio 2022, Moody’s ha posto sotto osservazione per un possibile declassamento anche il rating di Edison a seguito di una analoga decisione sul rating di EDF.

Edison, andamento della gestione del Gruppo al 31 dicembre 2021

Il 2021, grazie all’avvio su larga scala delle campagne vaccinali, è stato caratterizzato da un buon recupero dell’economia, sospinto da una ripresa dei consumi e del commercio internazionale, che ha innescato un sensibile recupero della domanda di energia e un forte incremento dei prezzi delle commodity dopo la contrazione avvenuta nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19. Nel 2021 la domanda italiana di energia elettrica è tornata su livelli pre-pandemici facendo registrare una crescita del 5,1% a 318,1 TWh da 302,8 TWh del 2020. A soddisfare l’accresciuto fabbisogno è stato l’incremento della generazione termoelettrica (+3% a 180,6 TWh), eolica (+11,2% a 20,6 TWh), grazie soprattutto alla buona ventosità dell’ultimo trimestre dell’anno, e la crescita delle importazioni (+32,9% a 42,8 TWh). Segnano invece un calo rispetto al 2020, la produzione idroelettrica (-3,5% a 46,3 TWh) per una minore idraulicità e quella fotovoltaica (-1,9% a 25,1 TWh) per effetto di un minor irraggiamento.

Sul fronte dei prezzi, il PUN (Prezzo Unico Nazionale) si è attestato a 125,5 euro/MWh da 38,9 euro/MWh: un valore quasi triplicato rispetto all’anno precedente che registrava il calo della domanda e minori costi di generazione. Stessa dinamica per la domanda di gas, che torna a crescere del 7,8% a 76,2 miliardi di metri cubi da 70,7 miliardi di metri cubi del 2020, per effetto sia di un clima più rigido rispetto alla media stagionale sia della ripresa dei consumi in tutti i comparti rispetto ad un 2020 segnato dalle restrizioni della pandemia: in primo luogo quello residenziale (+10,2% a 30,4 miliardi di metri cubi), seguito dagli impieghi termoelettrici (+6,1% a 26 miliardi di metri cubi) e gli usi industriali (+6,4% a 17,6 miliardi di metri cubi). Sempre sul fronte prezzi, il gas spot in Italia si è attestato su un valore medio di 48,5 centesimi di euro per metro cubo rispetto a 11,0 centesimi di euro per metro cubo nel 2020. L’incremento è trainato perlopiù da fattori congiunturali, quali il protrarsi di temperature più rigide rispetto alle medie stagionali, una minore disponibilità di forniture agli hub europei nei primi nove mesi del 2021 per via di interventi di manutenzione alle infrastrutture in Russia e Norvegia e le crescenti tensione geopolitiche nell’ultima parte dell’anno. In crescita anche le quotazioni del Brent che nel 2021 ha registrato un aumento del 63,6% su base annuale a 70,7 dollari il barile.

In questo contesto, Edison ha chiuso il 2021 con ricavi di vendita a 11.739 milioni di euro, in crescita dell’83,7% da 6.390 milioni di euro del 2020. Al risultato hanno concorso entrambe le filiere: i ricavi della Filiera Attività Gas sono saliti a 7.752 milioni di euro (3.243 milioni di euro nel 2020), quelli della Filiera Energia Elettrica si sono attestati a 4.649 milioni di euro (3.830 milioni di euro nel 2020). In marcata crescita, come detto, anche il Margine Operativo Lordo (EBITDA) che nel 2021 è aumentato del 44,6% a 989 milioni di euro da 684 milioni di euro del 2020, grazie soprattutto della buona performance della Filiera Energia Elettrica, con un Margine Operativo Lordo che cresce del 40,7% a 678 milioni di euro nel 2021. A questo risultato si è arrivati grazie in particolare all’ottimizzazione del portafoglio produttivo, al dispacciamento di energia, oltre che alla produzione rinnovabile (eolica e fotovoltaica, soprattutto). A queste si aggiungono componenti one-off e in particolare il contributo positivo di incentivi CIP6 legati agli anni 2003-2004.

Più contenuta la crescita della Filiera Attività Gas che registra un progresso del 19,7% a 364 milioni di euro, beneficiando dell’incremento dei volumi venduti all’industria, dopo un 2020 segnato dalla pandemia, e nel segmento retail del protrarsi di temperature più rigide rispetto alle medie stagionali, oltre che della dismissione di IDG. Alla marginalità di entrambe le filiere hanno contribuito positivamente anche le attività downstream, ossia le vendite di commodity e di servizi a valore aggiunto ai clienti finali e i servizi di efficienza energetica, dopo un 2020 segnato dalla pandemia. Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 466 milioni di euro (+95,4% rispetto a 239 milioni di euro nel 2020). Sul risultato hanno inciso ammortamenti e svalutazioni per 358 milioni di euro, la variazione netta di fair value relativa alle attività di hedging su commodity e cambi negativa per 10 milioni di euro e altri oneri netti relativi alle Attività non-Energy per 155 milioni di euro (55 milioni di euro nel 2020). Il Risultato prima delle imposte è salito a 488 milioni di euro da 230 milioni di euro nel 2020.

Edison, risultati della Capogruppo e dividendo agli azionisti

Il bilancio della Capogruppo Edison Spa chiude con ricavi a 9.797 milioni di euro da 4.432 milioni di euro nel 2020 e un ritorno all’utile per 721 milioni di euro (risultato netto negativo di 68 milioni di euro nel 2020). Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,285 euro per ogni azione di risparmio e di un dividendo unitario di 0,055 euro per ogni azione ordinaria. Il primo importo tiene conto del fatto che alle azioni di risparmio sono stati riconosciuti, come richiesto dallo statuto, il dividendo pregresso non corrisposto nei quattro anni precedenti e la maggiorazione per il dividendo privilegiato relativo all’esercizio 2021 del 3% rispetto al dividendo delle azioni ordinarie. Il dividendo sia per le azioni di risparmio sia per le azioni ordinarie è previsto sia messo in pagamento mercoledì 27 aprile 2022, con stacco cedola lunedì 25 aprile 2022 e record date martedì 26 aprile 2022.

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