Pantene, al via la campagna dedicata all'inclusività LGBTQ+
Anche quest'anno, Pantene e Procter&Gamble lanciano la campagna "Hair has no gender" (I capelli non hanno genere), all'insegna dell'inclusività
Pantene, al via la terza edizione della campagna all'insegna dell'inclusività LGBTQ+ "Hair has no gender"
Pantene presenta una campagna all’insegna dell’inclusività. Anche quest’anno Pantene e Procter&Gamble rinnovano il loro sostegno della comunità LGBTQ+ dando vita a un nuovo capitolo di Hair Has No Gender, un progetto che ogni anno si evolve abbracciando gli ambiti più importanti e strettamente correlati in cui si esprime l’identità di ognuno.
Dalla sfera intima, alla famiglia e, nel 2022, al mondo del lavoro dove il rilevante stigma sociale legato al diverso orientamento sessuale e all’identità di genere costringe ancora il 53% dei lavoratori LGBTQ+, a nascondere la loro identità.
L'obiettivo della campagna di quest'anno è quindi quello di porre l'attenzione sull'inclusione e la valorizzazione delle diversità sul posto di lavoro, per consentire ad ogni individuo di potersi esprimere liberamente per quello che è, nella sua unicità, liberando il proprio potenziale.
Parte I: consigli utili per creare un ambiente di lavoro inclusivo
1. EDUCARE Organizzare corsi di formazione e workshop per i dipendenti a tutti i livelli. Alcuni esempi di argomenti:
i. Comprendere pregiudizi e micro-aggressioni ii. L'uso di un linguaggio inclusivo e l'importanza dei pronomi iii. Come dimostrare di essere veri alleati iv. Spiegazione delle parole chiave (identità di genere, orientamento sessuale, ecc.)
2. DIMOSTRARE
a. Pubblicare le politiche sull'inclusione LGBTQ+, sulle pari opportunità, sulle molestie sessuali e sull’antidiscriminazione sul proprio sito web e condividerle con i nuovi assunti come parte del loro onboarding e periodicamente con tutti i dipendenti
b. Introdurre servizi inclusivi, come bagni no gender per i dipendenti
c. Offrire pari opportunità, come il congedo parentale per tutti i generi, orientamenti sessuali e unioni familiari
d. Includere nell'assicurazione medica dei dipendenti l'assistenza correlata alla transizione
e. Assicurarsi che la posizione dei brand e le comunicazioni di marketing della propria azienda siano inclusive nei confronti di tutte le identità di genere e orientamenti sessuali
3. CELEBRARE
a. Celebrare e partecipare a eventi chiave durante tutto l'anno come il PRIDE, il Giorno della Visibilità Trangender, Pride parade e Transgender Day of Remembrance (TDOR)
b. Predisporre materiali visivi a sostegno della comunità LGBTQ+ negli uffici, a partire dagli arredi (panchine arcobaleno), dai grafici (murales e poster), fino agli accessori e ai gadget di utilizzo quotidiano (porta badge, stickers Rainbow) ecc.
Parte II: suggerimenti per essere un alleato LGBTQ+ sul posto di lavoro
a. EDUCARE:
a. Consultare letture dedicate all'inclusione LGBTQ+;
b. Partecipare a corsi di formazione e workshop aziendali su uguaglianza e inclusione, con la collaborazione e il supporto delle associazioni specializzate;
c. Comprendere le barriere che la comunità LGBTQ+ deve affrontare e agire contro qualsiasi tipo di oppressione;
d. Continuare ad imparare. Con il passare del tempo ci sarà sempre molto altro da conoscere e da scoprire.
b. DIMOSTRARE:
a. Rispettare, considerare e trattare tutti nel modo in cui ci si desidera essere trattati;
b. Usare un linguaggio inclusivo e positivo ed evitare di fare supposizioni. Chiedere limita errori, imbarazzi e offese involontarie; E’ fondamentale essere consapevole dell'impatto del linguaggio, ad esempio invece di chiedere "Hai un fidanzato?" puoi chiedere "Hai un partner?"
c. Impegnarsi attivamente in conversazioni relative alla comunità LGBTQ+. Un esempio può essere quello di parlare con i propri colleghi dei film più visti che raccontano storie di persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ o articoli e libri letti;
d. Se ci si sente a proprio agio, condividere i propri pronomi con le nuove persone che si incontrano e includerli nella propria firma e-mail, nel proprio profilo aziendale, negli account social media ecc.
e. Richiedere informazioni iniziando da sé stessi per mettere a proprio agio l’altro: "Ciao, sono Anna. Il mio pronome è: lei. Ti senti a tuo agio nel condividere i tuoi? Lo chiedo perché desidero sapere come rivolgermi a te in qualsiasi nostra comunicazione, verbale, via e-mail o telefonica”
f. Mostrare il proprio supporto attraverso gadget identificativi LGBTQ+ di uso quotidiano, come stickers, porta badge o cover del telefono
c. CELEBRARE: Prendere parte a eventi di celebrazione LGBTQ+, come le sfilate del Pride, webinar online, workshop su argomenti LGBTQ+ ecc. E incoraggiare anche gli altri a farlo