Pensioni, aumenti in arrivo a novembre: ecco chi ci guadagna

L’Inps anticiperà il conguaglio della rivalutazione per l’anno 2022: ecco chi ci guadagna

di Redazione
Economia

Pensioni, l'Inps anticiperà il conguaglio della rivalutazione per l'anno 2022. Ecco i  rialzi 

Novità sulle pensioni in arrivo: l’Inps anticiperà il conguaglio della rivalutazione per l’anno 2022, che ordinariamente avrebbe effettuato a gennaio del prossimo anno. A novembre, pertanto, i pensionati riceveranno gli assegni aggiornati più gli arretrati dei 10 mesi del 2023 Ecco i dettagli. L'Inps anticiperà il conguaglio della rivalutazione per l'anno 2022, che ordinariamente avrebbe effettuato a gennaio del prossimo anno. A novembre, pertanto, i pensionati riceveranno gli assegni aggiornati più gli arretrati dei 10 mesi del 2023. A stabilirlo è il decreto legge collegato alla manovra 2024. L'aumento, pari allo 0,8%, ossia alla differenza tra l'indice provvisorio già applicato (7,3%) e quello definitivo (8,1%), spetterà per intero alle pensioni fino a 2.101 euro mensili; in misura ridotta a quelle d'importo superiore. Un esempio. Una pensione di 1.000 euro sarà aggiornata a 1.008 euro con il riconoscimento di 80 euro per arretrati da gennaio a ottobre 2023.

LEGGI ANCHE: Meloni a Salvini: pensioni o Ponte? E così ritorna la Fornero. Esclusivo

La rivalutazione delle pensioni 

Come spiega Italia Oggi, "tecnicamente si chiama perequazione: consiste nell'operazione di adeguamento degli importi delle pensioni al costo della vita, per proteggere il potere d'acquisto. La rivalutazione opera su tutte le pensioni, sia dirette che ai superstiti (reversibilità e indiretta), nonché alle prestazioni d'invalidità civile e all'assegno (ex pensione) sociale. La rivalutazione è effettuata a gennaio di ogni anno attraverso due operazioni: la prima sulla base dell'indice Istat dell'anno precedente (rivalutazione in acconto o provvisoria); la seconda in base all'indice definitivo Istat relativo a due anni precedenti (rivalutazione a conguaglio o definitiva)".  

Anticipo operazioni a novembre

A gennaio 2024, ad esempio, sottolinea ancora Italia Oggi, "i pensionati si attendono un doppio aumento: per l'anticipo della rivalutazione dell'anno 2024, in base all'indice Istat provvisorio dell'anno 2023 (si ipotizza al 6% e verrà ufficializzato entro il 20 novembre); per il conguaglio della rivalutazione dell'anno 2023 in base all'indice Istat definitivo del 2022, cioè la differenza tra indice Istat provvisorio del 7,3% (riconosciuto a gennaio 2023) e indice Istat definitivo dell'8,1% (quindi 0,8%), più gli eventuali arretrati per il 2023. Il decreto legge anticipa a novembre l'erogazione di questo secondo aumento, compresi gli arretrati da gennaio a ottobre 2023". 

Gli aumenti e gli arretrati delle pensioni

Com'è successo per quella provvisoria, anche la rivalutazione a conguaglio dell'anno 2022, che sarà erogata in anticipo a novembre, spiega Italia Oggi, "non verrà applicata in misura uguale a tutti i pensionati, ma varierà a seconda della fascia di appartenenza dell'importo della pensione in base a quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023. In particolare, hanno diritto alla perequazione per intero soltanto i pensionati con assegno non superiore a 4 volte il trattamento minimo dell'Inps; ciò vuol dire che la rivalutazione dello 0,8% verrà applicata soltanto alle pensioni d'importo fino a 2.101,54 euro. Agli altri pensionati (con assegno superiore a 2.101,54 euro), la rivalutazione è applicata in misura ridotta, a seconda delle fasce d'importo in cui si colloca la pensione (si veda tabella). A prescindere dalla misura della rivalutazione, se intera ovvero ridotta, a tutti i pensionati verranno erogati gli arretrati di aumento da gennaio a ottobre 2023". 

Tags:
governomeloninovembrepensioni