Pensioni, Durigon: "Stiamo lavorando su quota 41". Ecco le varie possibilità

Il sottosegretario Freni: "Al momento impossibile partire senza un coefficiente annuale"

Claudio Durigon
Economia

Durigon: "Pronti per quota 41". Ma Freni avverte: "Impossibile partire senza coefficiente annuale"

Su quota 41 "stiamo lavorando, è un momento importante, credo che ci sono parecchie idee, e ci troviamo in un contesto molto ravvicinato alla prossima finanziaria. E' la prima volta con un governo che si fa a novembre, stiamo lavorando, vediamo cosa riusciamo a fare ma di sicuro inizieremo il percorso di quello che abbiamo scritto nel nostro programma". Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, arrivando a Roma all'assemblea nazionale della Cida.

"Stiamo cominciando a lavorare alle pensioni, è un cantiere molto importante. Il sottosegretario Durigon e il ministro Calderone stanno lavorando e certamente partirà quota 41, questa è una certezza". Ad affermarlo è il sottosegretario all'Economia Federico Freni a margine della assemblea di Cida. "Se quota 41 partirà netta, secca, senza un coefficiente annuale, - spiega - in questo momento tenderei ad escluderlo. Partirà, probabilmente con 61 o 62 anni, vedremo come e quando, ma certamente partirà. Quello che è sicuro è che nel 2023 non ci sarà la legge Fornero".

La "correzione" di quota 102

Per soli 12 mesi, l'attuale quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) sarà sostituita da una quota 103 (62 anni d'età e 41 anni di contributi). Il confronto all'interno della maggioranza prima del Cdm che varerà la manovra, e successivamente in Parlamento, sarà lo spazio entro il quale il Carroccio tenterà di far scendere da 62 a 61 anni il limite anagrafico da associare ai 41 anni di contributi per il 2023, tornando a quota 102 ma rivedendo l'equilibrio tra i due requisiti. Decisive saranno, ovviamente, le risorse economiche necessarie a coprire la misura.

La proroga di Opzione donna

Sarà possibile per un altro anno andare in pensione con la misura in vigore, in scadenza al 31 dicembre 2022. Una proroga secca, anche questa ovviamente da rifinanziare, che consente il pensionamento alle donne, con il ricalcolo contributivo dell'assegno, a 58 anni d'età (59 se lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi.

 

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