Perrino intervista la Ceo del Sole: "Io underdog. Successo? Studi classici"
Mirja Cartìa d’Asero, in una delle pochissime uscite pubbliche, si racconta attraverso il format “Professione Manager” al direttore di Affari Perrino
Perrino intervista la Ceo del Sole 24 Ore d'Asero al Festival dell'Economia di Trento: il colloquio
"Ascoltare e innovare": sono queste le due parole chiave che guidano l'operato di Mirja Cartìa d’Asero, amministratrice delegata del Sole 24 Ore, intervistata oggi dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino al Festival dell'Economia di Trento. L'incontro si è svolto nel fortunato format “Professione Manager", nome del libro che lo stesso Perrino scrisse insieme a Paolo Scaroni all’inizio degli anni ’80 che svelava percorsi, scelte, astuzie e necessità per diventare grandi dirigenti d’azienda. Come Mirja d'Asero, donna numero uno nel suo campo, con un curriculum perfetto alle spalle.
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Perrino intervista d'Asero: "Sole 24Ore? Un gruppo basato su affidabilità e continua formazione"
"Il Gruppo 24Ore è un bellissimo gruppo, che sta vivendo un momento d'oro dopo un periodo buio della crisi editoriale, quando abbiamo dovuto ripensare i nostri modelli di business", ha raccontato oggi d'Asero al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino. "La trasformazione l'abbiamo vissuta pensandoci come una multimedia tech company. Il nostro fil rouge è l'affidabilità, nel mondo delle notizie e anche della formazione. in un momento di fake news, noi rappresentiamo l'affidabilità della fonte", ha rimarcato d'Asero.
Parlando di numeri e aspirazioni future del gruppo, la Ceo ha sottolineato che "il bilancio chiuso a oltre 211 milioni è un segnale che ci fa guardare al 'futuro del futuro' con ottimismo. Il nostro trasloco a Milano è stato un passo in questo senso, ci sta a cuore dare un segnale di un nuovo corso che guarda alla sostenibilità e all'inclusione generazionale e di genere. Serve dunque dare più attenzione a queste tematiche".
Perrino intervista la Ceo del Sole 24 Ore: "Il fallimento mi ha fortificato, non è sempre stato tutto facile"
Da donna-manager di un grande gruppo editoriale, settore che non guarda molto al concetto di inclusione, "l'approccio peculiare è quello di una maggiore empatia", ha rivelato d'Asero a Perrino. "Appena arrivata ho fatto fare un questionario di valutazione ai dipendenti per capire cosa potevo cambiare. Il 92% dei dipendenti ha risposto e mi ha fatto molto piacere", ha continuato la manager d'Asero, che ha poi svelato che il suo nome "è l'anagramma di Jamir: mia mamma non sapeva che sarei stata una femminuccia quindi mi ha chiamata così. Quando ha capito che sarei stata femmina, ha semplicemente invertito le lettere, con tutte le complicazioni del caso".
Tornando poi alla professione-manager d'Asero ha raccontato nel dettaglio il suo percorso professionale, partendo dall'avvocatura. "Ho fatto molte esperienze come avvocato, soprattutto tra Roma e Milano, poi mi sono resa conto che non avevo più soddisfazione. Sono passata a fare la bankers quindi, ma la mia banca è poi fallita nell'arco di una notte. Io sono rimasta perché avevo appena avuto mia figlia quindi non potevano cacciarmi e mi sono fatta conoscere avendo un background legale. Il fallimento mi ha molto fortificato, ho dovuto anche firmare le lettere di licenziamento dei miei colleghi", ha raccontato d'Asero. In tutto ciò, con una bimba da allattare, la situazione non era di certo facile. "Avevo la tata che mi portava la bimba in ufficio, ho dovuto conciliare le cose ed è stato molto complicato", ha spiegato la Ceo.
La ceo del Sole 24 Ore: "Nel gruppo ero l'ultima ruota del carro, ho dovuto studiare molto"
Ma le crisi possono portare a sviluppi importanti nella propria strategia di vita. "Sì un evento imprevedibile che mi ha molto fortificato e mi ha convinto del fatto che non volevo fare l'avvocato. Ho deciso di creare un'azienda di finanza dei crediti non performing. E' andata molto bene, l'esperienza della startup è molto avvincente. Gruber Banca ci ha adocchiato e alla fine ci hanno traghettati nella banca, dove sono rimasta anche io passando da imprenditrice a top manager. Poi hanno cominciato a chiamarmi per varie posizioni di Board, una novità per le donne, ed è così che sono arrivata al Sole, nel Consiglio di Amministrazione, ma come ultima ruota del carro ovviamente".
"Ho iniziato a studiare perchè non avevo familiarità con il mondo dell'editoria. Ma non mi prendevano sul serio. A me è iniziato a piacermi, è una sfida che mi ha preso. Alla fine del mandato nel CdA ero pronta ad andarmene e invece mi hanno fatta continuare, nominandomi Amministratore delegato del gruppo".
La Ceo del Sole 24 Ore: "Qualità, affidabilità e fattore umano sono il futuro dell'informazione"
"Parlando di futuro e di difficoltà dell'editoria, qual è il tuo progetto? Cosa vorresti fare di questo gruppo?", ha poi domandato il direttore di Affaritaliani.it Perrino. "Si tratta di un un momento complesso ma nel gruppo abbiamo appena iniziato un nuovo corso quindi abbiamo un bel da fare. I social ci privano dell'esclusiva dei nostri contenuti, ma a fare la differenza è il fattore umano per me. Qualità e affidabilità dell'informazione ci rendono leader ed è confermata dai professionisti". E sul futuro del cartaceo ha dichiarato: "Resterà, ma rimarrà una nicchia. Una notizia letta sulla carta viene appresa in maniera piu indelebile, quindi dipende da cosa vuoi fare con quella notizia. Rimane comunque un fattore in decrescita".
Spazio anche all'intelligenza artificiale. "Anche noi, come il 61% delle aziende in italia, abbiamo cominciato un processo di analisi per capire se l'AI può aiutarci, siamo chiaramente all'alba di una rivoluzione", ha dichiarato la Ceo, che sulla possibilità di un piano B dopo il Sole 24 Ore ha svelato: "Certo torno in Sicilia dove ho un piccolo b&b, ho un piano B. Ho investito in un convento del '500 a Scicli, un paese piccolissimo". Una professionista, quindi, non incollata alla poltrona, che è poi il segreto dei manager.
Alla domanda se quella del Sole sia l'esperienza piu bella della sua vita, d'Asero ha affermato: "Dopo la maternità, sì. Sto imparando sempre cose nuove e ho colleghi eccezionali. C'è un clima diverso e c'è armonia, sinergia e collaborazione. Non è un tratto di buonismo, è un dato di fatto che si sta meglio e abbiamo un obiettivo comune".
Sole 24 Ore, la Ceo d'Asero: "Per diventare un manager di successo? Studi classici sì, ma sempre col massimo impegno"
"Se dovessi guardare dei curriculum oggi, cosa ti colpirebbe?", ha chiesto poi Perrino, che ha ricordato che l'attuale presidente di Enel Paolo Scaroni prediligeva il liceo classico, ad esempio. "Oggi è cambiato il mindset: ora è l'azienda che non sa come attrarre i giovani e non viceversa come prima. Studi classici sì, in Italia siamo famosi per quello infatti, ho cercato di convincere mia figlia a fare il classico infatti, ma lei ha voluto fare lo scientifico in inglese".
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Per quanto riguarda la scelta di un percorso universitario ad hoc d'Asero non ha consigliato un "unico" corso, bensì un'attitudine (sempre) propositiva da portare avanti. "Bisogna trasmettere la personalità con il curriculum, che deve essere breve, conciso e corretto, deve trasparire la persona. Poi per quanto riguarda il corso, raccomando solo il massimo impegno e finire nei tempi prestabiliti. Se vedo che un candidato ha finito la triennale in sei anni e non ha una valida motivazione, non è il mio candidato", ha affermato la Ceo del Gruppo 24 Ore.
Infine, "la sua vita è sintetizzabile in un motto?", ha domandato il direttore di Affari Angelo Maria Perrino. "Il mio è nella vita bisogna prendere un'idea e portarla avanti in un modo devastante, cosa che ho fatto con l'editoria online", ha risposto d'Asero che ha poi rivelato di avere nel cassetto altri due motti: "'Per aspera ad astra' (mi sono capitati tanti ostacoli, che ti ho raccontato, ma la determinazione mi ha caratterizzato nella vita) e 'be foolish be hungry' (solo chi ci crede in qualcosa veramente ci arriva)", ha chiosato la Ceo.