Pil, Istat: crescita zero nel terzo trimestre. L’Italia di Meloni si ferma
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Istat la crescita nel terzo trimestre si è fermata. Netto calo dell'inflazione a ottobre a +1,8%
Pil, Istat: crescita zero nel terzo trimestre. L’Italia di Meloni si ferma
L'Italia guidata da Giorgia Meloni si ferma. Secondo le ultime stime pubblicate dall'Istat, la crescita del terzo trimestre del 2023 si è fermata. Il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è infatti rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022.
Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2022. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.
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"L’economia italiana, commenta l'Istat, rimane stabile nel terzo trimestre del 2023 dopo il calo fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno. Anche la dimanica tendenziale risulta stabile, interrompendo una crescita che durava da dieci trimestri consecutivi. La crescita acquisita del Pil si stabilizza perciò allo 0,7%, valore uguale a quello fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno". Il risultato, prosegue l'Istat, "è la sintesi, dal lato della produzione, di un calo del valore aggiunto dell’agricoltura, di una crescita dell’industria e di una sostanziale stabilità del settore dei servizi. Dal lato della domanda, si registra un contributo negativo della domanda al lordo delle scorte e un contributo positivo della domanda estera netta".
Istat, inflazione in calo all'1,8%: ai minimi da luglio 2021
Note invece positive arrivano sul fronte dell'inflazione. Nel mese di ottobre 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento di 1,8% su base annua, da +5,3% del mese precedente, rileva l'Istat. La consistente decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -32,7%), e in misura minore al calo degli alimentari non lavorati (da +7,7% a +5,0%) e lavorati (da +8,9% a +7,4%). Tali effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,7% a +4,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,0%).
L' inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch’essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%). Rallentano ulteriormente in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,1% a +6,3%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%). La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente alla decelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,9%), dei Servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%). L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,9% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre).
Inflazione in netto calo, Urso: "Il carrello tricolore sta funzionando"
“Grazie! Grazie al Sistema Italia per questa prova di coesione e di solidarietà che ha avuto un pieno e straordinario successo. Nel primo mese del ‘carrello tricolore’ l'inflazione è crollata di 3,5 punti percentuali, dal 5,3% all’1,8%, migliore performance in Europa! E siamo per la prima volta ben al di sotto di Francia, Germania e Spagna e della stessa media dell'Eurozona. Obiettivo raggiunto”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando i dati sull'inflazione diffusi da Istat ed Eurostat.
“Una frenata senza precedenti – ha aggiunto Urso – frutto anche delle efficaci misure messe in campo nel settore dei carburanti e della corale iniziativa del ‘carrello tricolore’. Grazie ai commercianti e agli esercenti, alle reti delle farmacie e delle parafarmacie, alla grande distribuzione organizzata per il loro immediato riscontro e grazie anche alla filiera produttiva, all'industria e all'agricoltura e ai grandi marchi del Made in Italy, per aver scelto di aderire al Patto anti inflazione: un successo dell’intero sistema Paese. Ora abbiamo l’obiettivo di consolidare il dato raggiunto, rilanciando così i consumi e la produzione in vista delle festività natalizie e di fine anno”.