Pnrr, Bonomi: "L'errore è a monte, interventi a pioggia di Conte sbagliati"

Il presidente di Confindustria: "Draghi provò a stravolgere il Piano, ma ebbe solo 40 giorni per intervenire. Ormai era troppo tardi"

Economia

Pnrr, Bonomi: "Ora seguiamo il modello Biden per recuperare"

Il governo Meloni sul Pnrr si è arreso, il ministro responsabile del dossier Raffaele Fitto è stato categorico: "Ritardi incolmabili, dovremo rinunciare a molti progetti". Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi spiega cosa è andato storto sul Recovery: "Ricordo com’è nato il Pnrr: a Villa Pamphili nel giugno del 2020 – spiega Bonomi al Corriere della Sera -. Lì ebbi un confronto con Giuseppe Conte (allora premier, ndr) perché noi immaginavamo un Piano che si concentrasse a rafforzare il potenziale di crescita del Paese. Ci siamo invece trovati di fronte a una serie di interventi a pioggia. Poi è arrivato il governo di Mario Draghi, certo. Ma ebbe quaranta giorni per rifare il piano, non ci fu il tempo di cambiare molto. E ricordo che una parte essenziale dell’intero progetto erano le riforme, eppure non le stiamo affrontando: per avere un passaporto ci vogliono ancora nove mesi".

Bonomi spiega come interverrebbe per modificare le cose. "Si può immaginare - prosegue il numero uno di Confindustria al Corriere - un sistema tipo Industria 5.0, basato su crediti d’imposta, nel quale la stazione appaltante finale è l’industria privata. Quella che investe. Sarebbe una politica industriale con la persona al centro, dal green, al digitale, al lavoro, alla formazione. È il modello applicato da Joe Biden con l’Inflation Reduction Act". Sul Codice degli Appalti Bonomi esprime qualche dubbio: "Ci sono dei grossi rischi. Da un lato molti enti possono decidere di assegnare i contratti solo alle grandi imprese per non esporsi a contestazioni, ma così si finisce per penalizzare le piccole e medie. Dall’altro si aprono le porte alle decisioni discrezionali dei partiti e di chi premia gli amici degli amici".

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