Sinner a Wimbledon col borsone di Gucci. Bufera sul tennista italiano

Il dress code di Wimbledon è notoriamente il più rigido nel mondo del tennis. E invece stavolta il numero otto al mondo ha rotto gli schemi. La polemica divampa

di Redazione Economia
Sinner (Lapresse)
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Wimbledon, Jannik Sinner in campo con il borsone Gucci

Jannik Sinner, ottavo tennista al mondo, è riuscito a compiere una "rivoluzione" nel mondo del tennis, con una semplice passeggiata. Ma non si tratta di un luogo qualunque, bensì del prestigiosissimo campo di Wimbledon, dove lunedì 3 luglio ha preso avvio la 136ª edizione dei Championships. Tanti i protagonisti, da Novak Djokovic a Casper Ruud.

Tuttavia, come riporta Dagospia, a prendersi la scena è stato proprio il 21enne italiano, non solo per la prestazione sportiva molto convincente - sul Centrale ha regolato Juan Manuel Cerundolo con un triplo 6-2 – ma soprattutto per “l’outfit da gara”

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Sinner infatti ha fatto ingresso sul campo rosso vestito di bianco – come da regolamento a Wimbledon – imbracciando però un vistoso borsone della maison Gucci. Del resto, sarebbe stato impossibile non notarlo: l’accessorio era tempestato con il monogramma GG in versione personalizzata, con le iniziali del campione (JS) impresse sui cinturini in pelle. 

Di norma tutto l'abbigliamento è soggetto a restrizioni; addirittura nei tornei del Grand Slam i partecipanti devono rispettare limiti sulle dimensioni, la posizione e il numero di loghi. Questo vale per maniche, colletti, fasce, calzini e pure sul resto dell'attrezzatura. 

Wimbledon, le polemiche sulla "prima volta" nel tennis internazionale

Al giovane tennista altoatesino, invece, è stato concesso di farlo. Come ha dichiarato casa Gucci infatti, l'inedito gesto ha ricevuto l’approvazione da parte di tutti gli organi deputati: l’ITF, l’ATP e, ovviamente, di Wimbledon, prima della discesa in campo. 

Sinner è brand ambassador del noto marchio luxury ma a differenza dei suoi “predecessori” ha "infranto" una regola che mai nessuno si era arrischiato a mettere in discussione nel tennis, tantomeno a Wimbledon, che rappresenta notoriamente il torneo più tradizionale dei quattro del Grande Slam.

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La notizia ha fatto esplodere la polemica sull'appropriatezza di concedere a un tennista di portare in campo il logo di un brand con cui intrattiene un accordo commerciale. Ciò ha portato molti ad esprimersi contro questo sdoganamento, che invece ha trovato il favore di altri. 

Il New York Times, ad esempio, ha elogiato l'ingresso dei brand di lusso nel mondo del tennis. Queste le dichiarazionie di Sinner -  riportate dal giornale statunitense - riguardo all’inedito “strappo alla regola”: "Volevo che la borsa fosse comoda da trasportare e contenesse abbastanza per contenere tutte le mie cose. La mia priorità era la funzionalità", ha concluso il campione, che mercoledì 5 luglio scenderà in campo per un nuovo match, con la sua appariscente “compagna”.

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