Tim, chi c'è dietro il piano Merlyn e perché non convince gli analisti

Per Intesa non è chiaro come la Cdp diventerebbe il principale azionista della società di rete

di Redazione Economia
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Merlyn, ecco chi è e che cosa vuole il fondo che punta a Tim

Il fondo Merlyn di Alessandro Barnaba e Rb Capital di Stefano Siragusa hanno lanciato un inatteso piano alternativo al progetto di acquisizione della rete di Tim da parte del fondo americano Kkr. Questo iniziativa, tuttavia, sembra avere suscitato il favore solo di Vivendi, mentre il governo italiano e molti analisti finanziari sembrano esprimere scetticismo riguardo al suo successo. Il piano proposto da Barnaba e Siragusa sembra essere più un tentativo di ostacolare il processo di acquisizione da parte di Kkr piuttosto che una vera alternativa articolata. Il governo italiano, dopo un'iniziale supporto, sembra ora essere contrario all'offerta di Merlyn, mettendo il progetto in dubbio. Il piano di Merlyn si concentra sulla vendita delle attività "cosiddette consumer" di Tim, ovvero i servizi al cliente, e propone di mantenere la rete in mani italiane, con un ruolo rilevante per la Cassa depositi e prestiti (Cdp). Tuttavia, molti analisti finanziari sono critici nei confronti del piano di Barnaba e Siragusa.

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Gli analisti di Intesa Sanpaolo, ad esempio, ritengono che non sia chiaro come la Cdp diventerebbe il principale azionista della società di rete e dubitano che la vendita di alcune attività possa consentire la riduzione del debito di Tim in modo significativo. Inoltre, vedono il rischio di ulteriori dispute legali a causa dell'opposizione di Vivendi. Anche gli analisti di Banca Akros sono scettici riguardo alle misure di riduzione dei costi proposte da Merlyn e dubitano che il prezzo di un euro per azione sia realistico. Ritenendo che il piano di Merlyn possa interferire con l'offerta di Kkr e del Tesoro, vedono la posizione di Vivendi come favorevole, ma ritengono che il governo sia in grado di bloccare il piano. Gli analisti di Equita esprimono perplessità riguardo al piano di Merlyn, sottolineando la mancanza di elementi quantitativi e l'incertezza sulla sostenibilità finanziaria del piano. Ritengono che la cessione delle attività proposta da Merlyn non sarebbe sufficiente a ridurre il debito di Tim in modo significativo.

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In generale, il piano alternativo di Merlyn sembra aver scosso le acque e suscitato dubbi, ma è ancora oggetto di valutazione e discussione da parte degli attori coinvolti. Il governo italiano, la Consob e gli analisti finanziari stanno monitorando da vicino questa situazione, che continua a evolversi nel settore delle telecomunicazioni italiane.

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