Usa, mercato del lavoro boom, a settembre 336.000 nuovi posti di lavoro

Ma l’inflazione potrebbe riaccendersi con i nuovi venti di guerra già nel 2024

di Daniele Rosa
Economia

Usa, a settembre creati ben 336.000 nuovi posti di lavoro

Nonostante l’inflazione, i tassi alti, la situazione geopolitica sempre più complessa, anche dalla nuova guerra scoppiata in Israele, il mercato del lavoro negli Stati Uniti continua a crescere. A sorpresa, a settembre, l’economia ha creato ben  336.000 posti di lavoro non agricoli, secondo gli ultimi dati del Bureau of Labor Statistics. E settembre è il trentatreesimo mese di crescita consecutiva del mercato del lavoro. Un record.I numeri reali sono superiori di quasi il doppio delle previsioni degli analisti. Anche il tasso di disoccupazione, praticamente a livelli di piena occupazione, è rimasto al valore di agosto, al 3,8%. Un livello visto solo nei lontani anni ’60. E il Presidente Biden, dopo aver cavalcato gli scioperi dell’auto, ha sottolineato che, dall'inizio del suo mandato sono stati creati quasi 14 milioni di posti di lavoro, soprattutto nell’industria del tempo libero e dell’hospitality, (+96.000). Comparti che, per la prima volta, sono ritornati ai valori prepandemia.

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Usa, tasso di disoccupazione al 3,8%

Inoltre anche  il tasso di disoccupazione tra latini, afroamericani e persone con disabilità è ai minimi storici. La sua “Bideneconomics”, sarebbe secondo il Presidente, il vero volano di questo successo. Ma non tutti gli americani concordano con il successo del mercato del lavoro perchè sono convinti che non aiuti la lotta contro l’inflazione. Infatti la mancanza di manodopera spinge all’insù i salari a parziale recupero della perdita di potere causata dal trend inflattivo. E tutto questo sin è tradotto in ondate di scioperi , in primis  quelli dell’auto contro le tre Big di Detroit:General Motors, Ford e Stellantis . I salari orari sono aumentati dello 0,2% a settembre e del 4,2% su base annua. L’aumento del prezzo del denaro, che secondo gli analisti rimarrà a lungo, sta colpendo alcuni comparti più sensibili ai tassi di interesse, come lo sviluppo immobiliare residenziale. A fine anno è sempre più probabile un ulteriore quarto di punto di aumento dei tassi da parte della Fed. L’idea di un calo morbido sull’economia, cercato dal Presidente Jerome Powell, potrebbe ora scontrarsi con le nuove tensioni sui mercati energetici. E per questo sono in molti a pensare ad una nuova fiammata inflazionistica verso la metà del 2024, anno delle elezioni americane. E lEuropa, messa peggio, sta a guardare.

 

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