Francia, addio all'Africa. Macron ordina ai suoi soldati di lasciare il Niger
Il requiem per un impero coloniale defunto "complice" degli jihadismi, travolto da Cina e Russia
Francia, il fallimento delle "colonie d'Africa". Il passo indietro definitivo di Macron
La Francia ha preso una decisione definitiva, basta con le colonie africane. L'ultimo comando è arrivato ieri da Macron che ha ordinato ai suoi soldati di lasciare il Niger entro la fine dell'anno. Fine quindi - si legge su La Stampa - il controllo economico di risorse e moneta, i satrapi-vassalli fatti e disfatti a proprio uso. Era il penultimo, resta ancora ma con ben altri mezzi e astuzie il "dominio indiretto" americano. Una vicenda che rivela certi limiti disperanti dell’intelligenza umana. Va in soffitta tra le anticaglie inutili il sogno di de Gaulle, grande utopista e negatore del presente, fingendo le indipendenze di tenere l'impero nei vecchi stampi. A estinguerlo, a riprova di quanto fosse marcio, è bastata una spallata di quattro sgangherati colonnelli saheliani, per di più addestrati proprio dai francesi. In fondo una forma di eutanasia.
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Il requiem per un impero defunto, ora che i soldati francesi entro l'anno abbandoneranno anche il Niger, si è obbligati a intonarlo. La Francia, da tempo, in Africa è un Paese pieno di zone oscure, tarde, violente, vi ha commesso giganteschi errori. Colpa anche nostra che come Europa - prosegue La Stampa - non abbiamo saputo dirle: basta! Anzi abbiamo concesso una delega in bianco su mezza Africa accettando terminologie ormai logore, ideologie sudice che continuavano a opprimere, chiacchiere retoriche di figure sclerotiche. Consentendo che prolungasse un futuro che era già ipotecato. Per esempio siamo andati a Niamey, insieme ai tedeschi, con duecento soldati, i soliti "istruttori", pretesto con cui si fa sempre maquillage alle missioni inutili o impresentabili.