Guerra/ Costituzione dimenticata e Mattarella davanti al nuovo olocausto tace

In molti si rassegnano all’idea che la Terza Guerra Mondiale sia inevitabile. Questa follia collettiva va fermata subito. Il commento

di Alfredo Tocchi
Il Presidente Mattarella
Esteri

Costituzione e stella gialla, perchè il capo dello Stato tace? Il commento 

Costituzione della Repubblica italiana, articolo 27: "La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte". Ci sono nipoti di persone per bene che compiono crimini efferati e nipoti di criminali efferati che sono persone per bene. Ci sono figli di e fratelli di che non valgono un’unghia dei loro consanguinei. Ci sono Presidenti – e in quanto tali garanti della Costituzione – che lodano la sentenza più infame della Storia Repubblicana.

E ci sono Ambasciatori che si appuntano la stella gialla sul bavero della giacca alle Nazioni Unite e pretendono di insegnarci la Storia. In famiglia ho avuto un bisnonno antifascista e un morto partigiano, ma anche cugini neofascisti. Ho amici tedeschi nipoti di nazisti ma non ho mai pensato che siano criminali. Ho amici ebrei che si vergognano di Benjamin Netanyahu, proprio come io mi vergogno di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa.

C’è un limite invalicabile che una volta superato (ri)porta alla barbarie: quando nel 2014 ho visto per la prima volta il Wolfsangel simbolo delle Waffen SS sulle giacche dei mercenari che alzavano le barricate in Piazza Maidan, ho iniziato a comprendere che a Kiev era meglio non affezionarsi troppo. Quando ho visto la stella gialla alle Nazioni Unite, ho capito che tutte le persecuzioni, soprattutto le più ripugnanti e sanguinarie, nascono in un clima di esaltazione del proprio gruppo e disumanizzazione del nemico.

Ho letto post di amici ebrei come questo: “Non si sta compiendo alcun genocidio, né oggi né mai. Prova ne è che la popolazione nella Striscia di Gaza è costantemente aumentata”. L’essere umano, come l’ha definito Emil Cioran, è un eterno disadattato, un degenerato al vertice del mondo animale che tende in ogni modo a non identificarsi con la propria condizione, che è quella di “un devastatore che accumula misfatti su misfatti per la rabbia di vedere un insetto procurarsi agevolmente ciò che lui, con tanti sforzi, non riesce a ottenere.”

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Ciò nonostante, il più spietato degli animali ha ancora il coraggio di utilizzare la parola animali in senso denigratorio: “Combattiamo contro animali umani” (Yoav Gallant, Ministro della Difesa israeliano). Nel carteggio del 1871 tra Giuseppe Mazzini e il Gran Maestro Albert Pike, si profetizza la Terza Guerra Mondiale, che sarebbe scoppiata tra lo Stato d’Israele e l’Islam e avrebbe trascinato tutte le altre nazioni nel conflitto, per combattersi fino al loro completo esaurimento fisico, morale, spirituale, economico. Se il fine del progetto massonico è eradicare le tre grandi religioni monoteiste, io credo che stia per realizzarsi.

Con un argentino eretico e sincretista, un cattolico che nomina Giudici che svuotano la Costituzione di ogni significato, un rappresentante alle Nazioni Unite che fa la vittima della Storia, i terroristi di Hamas che si prefiggono lo scopo di cancellare lo Stato d’Israele dalla faccia della terra e un ex comico che glorifica Stepan Bandera, un criminale nazista... Il mondo è diventato un gran brutto posto e la speranza in un futuro migliore si affievolisce giorno dopo giorno. Io – agnostico – auspico che la laicità delle Nazioni divenga obbligatoria e nasca – finalmente – una morale laica.

“La conquista della terra, che per lo più significa portarla via a coloro che hanno una diversa carnagione o nasi leggermente più piatti dei nostri, non è una cosa edificante quando la si osservi troppo a lungo.” (Joseph Conrad). In molti si rassegnano all’idea che la guerra – la Terza Guerra Mondiale – sia inevitabile. Questa follia collettiva va fermata ora, subito. Perché non è soltanto uno scontro di civiltà, di visioni del mondo e della vita, di lotta per il predominio economico, è molto di più: è un ignobile tentativo degli Stati Uniti di mantenere il loro dominio sul mondo, costi quello che costi.

E un altrettanto ignobile tentativo dello Stato di Israele di liberarsi di 2,2 milioni di poveri riottosi palestinesi, preludio dell’epico scontro tra il Nord e il Sud del mondo che ci attende. Noi italiani – si badi bene – siamo la colonia americana più esposta, la base nel Mediterraneo abitata da una popolazione imbelle di vecchi impoveriti. Da questa guerra – come già da quella in Ucraina – abbiamo solo da perdere. L’Apocalisse è già iniziata nella Gaza sotto i bombardamenti e noi accettiamo il genocidio senza un sussurro, docili pecore guidate da vecchie capre.

Mi torna alla mente il monologo del colonnello Kurtz in Apocalypse now: "Ho osservato, una lumaca, che strisciava sul filo di un rasoio, è un sogno che faccio, è il mio incubo, strisciare scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei, ma non avete il diritto di chiamarmi assassino, avete il diritto di uccidermi, questo sì, avete il diritto di farlo ma non avete il diritto di giudicarmi.

Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario, a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore. L’orrore. L’orrore ha un volto e bisogna essere amici dell’orrore, l’orrore e il terrore morale ci sono amici. In caso contrario, allora diventano nemici da temere. Sono veramente nemici. Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli. Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini; andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio, un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato.

Stavano lì ammucchiate un mucchio di piccole braccia, e mi ricordo, che io ho, io ho pianto come, come una povera nonna, avrei voluto cavarmi tutti i denti, non sapevo nemmeno io cosa volevo fare. Ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai, non voglio dimenticarlo mai. E a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, mi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: Dio che genio c’è in quell’atto, che genio.

La volontà di compiere quel gesto, perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato, che loro erano più forti di noi, perché loro riuscivano a sopportarlo, non erano mostri, erano uomini. Squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini, erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza. La forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così, i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere, senza sentimenti, senza passione, senza giudizio, senza giudizio, perché è il giudizio che ci indebolisce. Sono preoccupato che mio figlio non capisca quello che ho cercato di essere e se devo essere ammazzato, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia per dire tutto a mio figlio, per spiegare cosa sono stato, cosa ho fatto… perché non c’è nulla che detesti di più dell’odore marcio delle bugie. E se lei mi capisce, Willard, lei farà questo per me". Questo è l’orrore della guerra. Vogliamo questo nel nostro futuro?

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