Meloni in Tunisia con von der Leyen e Rutte: 300 milioni per tenere i migranti
Si discuterà anche di cooperazione in materia di economia ed energia. In agenda l'incontro con il presidente Saied
L’attesa di un patto sui rimpatri: Tunisia “Stato terzo sicuro” per i profughi espulsi
Missione lampo Ue-Italia-Olanda a Tunisi per discutere di cooperazione in materia d'economia, energia, ma soprattutto migranti. La premier Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il primo ministro olandese Mark Rutte saranno nel Paese nord-africano e avranno un incontro al palazzo presidenziale di Tunisi con il presidente tunisino Kais Saied.
Probabilmente, fanno sapere fonti della Commissione, ci sarà un colloquio dei tre leader anche con il primo ministro. Infine una dichiarazione alla stampa dei tre prima della conclusione del breve viaggio: nel tardo pomeriggio von der Leyen partirà per la programmata missione in America Latina.
Le discussioni si concentreranno "sulle relazioni bilaterali tra Ue e Tunisia. Un accordo di cooperazione in materia d'economia, energia e migrazioni sarà al centro delle discussioni", ha annunciato nei giorni scorsi il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. Questo non vuol dire che "ci sarà una conclusione di un accordo, ma ci saranno discussioni sull'accordo", ha precisato.
Meloni torna in Tunisia a soli cinque giorni dalla sua precedente visita, con due novità rispetto alla settimana scorsa: il piano di assistenza finanziaria di Bruxelles a Tunisi, annunciato dal commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni e che dovrebbe ammontare a 900 milioni di euro, e l'accordo raggiunto dai 27 a Lussemburgo sul nuovo Patto sulla migrazione, che stabilisce la possibilità di individuare dei 'Paesi terzi sicuri' dove rimandare i migranti espulsi dal territorio europeo.
La Tunisia è candidata a essere uno dei Paesi in questione. "Sto lavorando quotidianamente al dossier - ha detto ieri Meloni- e domenica ci recheremo con von der Leyen e Rutte a Tunisi. Grazie al lavoro molto prezioso che l'Italia ha fatto e grazie alla mia missione dello scorso martedì, si dovrebbe concretizzare il primo pacchetto di aiuti della Commissione europea, che è anche propedeutico a favorire l'accordo con l'Fmi".
Da Bruxelles arriva il sostegno della Ue al tentativo italiano: oltre alla presenza di von der Leyen di domani, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha sentito Meloni esprimendo "apprezzamento per l'impegno dell'Italia nei confronti della Tunisia. L'Ue sostiene gli sforzi dell'Italia per rafforzare la cooperazione con la Tunisia", ha aggiunto Michel. Ma la situazione della Tunisia al momento non sembra così affidabile.
Al di là delle tensioni sociali ed economiche, legate alla crisi ma anche alla stretta sui diritti e sull'agibilità democratica imposta da Saied in questi anni, lo stesso presidente tunisino dopo l'incontro con Meloni di cinque giorni fa, aveva definito "inaccettabile" il fatto che la Tunisia possa diventare un Paese di "passaggio di immigrati che vi si installano regolarmente" "fuori da ogni quadro giuridico".
La missione dunque, nelle intenzioni di Meloni, von der Leyen e Rutte, è quella di fare pressione su Kais Saied affinché ammorbidisca la sua posizione, in modo che si muova qualcosa sull'asse Tunisi-Washington e che si trovi un accordo sul finanziamento del FMI che aiuterebbe l'economia tunisina, evitando il crollo delle sue finanze pubbliche, e sbloccherebbe altri canali di sostegno che potrebbero arrivare da altri Paesi.